Nell’ambito della fisica quantistica, ognuno dei valori discreti che può assumere l’energia di un sistema, per es. un atomo, o di una particella in un sistema, per es. un elettrone: l. energetico è quindi l’energia associata a uno stato quantico.
Intervallo di energie in cui sono distribuiti i l. energetici relativi a stati quantici simili, come per es. quello in cui sono raggruppati i l. degli elettroni di conduzione chiamato banda di conduzione.
Diagramma unidimensionale della distribuzione dei l. energetici di un dato sistema; i l. in questione sono rappresentati da segmenti paralleli, riferiti a un asse orientato sul quale le ascisse siano proporzionate alle energie.
Quello cui, nella statistica di Fermi-Dirac, corrisponde una probabilità d’occupazione pari a 0,5 (➔ statistica).
L’energia necessaria per allontanare un elettrone indefinitamente con energia nulla dal nucleo dell’atomo di appartenenza.
Stati quantici in cui il sistema in esame non può trovarsi, in contrapposizione a livelli permessi, o consentiti.
(o, più precisamente, livello di sensazione sonora) In acustica, il numero che esprime in fon l’intensità della sensazione sonora (➔ intensità).
La linea che unisce tutti i punti che si trovano alla stessa quota rispetto al livello del mare.
La posizione altimetrica della foce, cui è riferito il profilo longitudinale di un corso d’acqua. Per i corsi d’acqua, il l. di base generale è rappresentato dal l. del mare; esistono l. di base locali, come i laghi per i loro immissari, gli sbarramenti naturali (frane) e artificiali (dighe), le soglie formate da rocce più resistenti, le zone di confluenza tra un fiume e un suo affluente. Le variazioni del l. di base generale (livello del mare) determinano variazioni della posizione della foce del fiume, che si sposta verso mare durante le fasi di abbassamento e verso terra durante le fasi di sollevamento.
Sono rispettivamente, il l. più basso e più alto raggiunto dalle acque nel canale attivo fluviale.
La posizione topograficamente più bassa cui tendono le acque di infiltrazione in una zona calcarea carsificata.
Sono, rispettivamente, il limite superiore e inferiore della spiaggia intertidale, alternativamente sommersa ed emersa durante i cicli di marea.
Sono lungo le coste, rispettivamente: la profondità massima dove le onde di superficie, trasmettendo il loro movimento verso il basso, esercitano una trazione sul fondo, muovendo le particelle sabbiose depositate; il limite più interno, verso terra, che viene raggiunto dalle onde durante eventi di tempesta.
La porzione della crosta terrestre che ha subito, durante una fase tettonica orogenica, variazioni di pressione e temperatura, deformandosi in modo differente rispetto ai l. strutturali che lo delimitano superiormente e inferiormente. Nella crosta terrestre, man mano che aumentano verso il basso pressione e temperatura, si distinguono: il livello strutturale superiore, dove predominano le strutture a faglia, se i materiali sono rigidi, e le pieghe concentriche, se i materiali hanno comportamento incompetente (cioè reagiscono plasticamente alle sollecitazioni e spinte tettoniche, deformandosi e piegandosi in modo continuo); il livello strutturale inferiore, che è interessato dal fenomeno metamorfico; i limiti di questo l. sono chiamati rispettivamente fronte superiore e inferiore della scistosità. Dall’alto verso il basso, si passa da una scistosità per fratturazione a una di flusso, alla foliazione, alle pieghe di flusso, fino ad arrivare alle migmatiti. I l. al di sopra del limite di foliazione appartengono alla cosiddetta superstruttura, mentre quelli al di sotto del limite di foliazione appartengono alla infrastruttura.
Orizzonte di riferimento che, mostrando caratteri litologici, mineralogici o paleontologici peculiari e tali da essere riconosciuti in diversi luoghi, permette di correlare stratigraficamente sezioni adiacenti (fig. 1).
In idrogeologia, la superficie libera di una falda, che oscilla in funzione delle precipitazioni, della portata delle sorgenti, del quantitativo di acqua che viene emunta dai pozzi ecc.
In idrogeologia, il l. raggiunto dalle acque di una falda acquifera artesiana, risalenti per pressione in un tubo introdotto all’interno della falda (fig. 2).
Nella linguistica strutturalistica, una delle diverse parti in cui si articola o uno dei diversi piani su cui si realizza il sistema linguistico.
Con significato più generale, livello di lingua, le varie utilizzazioni che, di una stessa lingua, si fanno, anche da parte delle stesse persone, in ambienti sociali o di attività diversi (lingua corrente, colta, linguaggio tecnico ecc.), con differenze spesso notevoli di ordine non solo lessicale ma anche stilistico, sintattico, morfologico e fonetico.
Luogo dei punti che hanno un medesimo livello. In senso più generico, con riferimento a una determinata grandezza (per es., alla temperatura), luogo dei punti in cui la grandezza considerata ha lo stesso valore. Se la grandezza in esame è rappresentabile mediante una funzione z = f (x, y) delle due variabili indipendenti x e y, si parla anche di linee di livello della funzione per indicare le linee luogo dei punti del piano xy in corrispondenza ai quali la z assume lo stesso valore. Lo stesso nome si dà anche alle linee della superficie rappresentativa della funzione, lungo le quali questa assume uno stesso valore: le proiezioni ortogonali di queste ultime sul piano xy sono le curve di l. nel primo significato; le une come le altre hanno quindi equazione f (x, y) = costante.
Ciascuno dei piani di stratificazione di giacimenti preistorici, rappresentativi di una particolare industria.
La nozione di livello mentale o intellettuale, introdotta da A. Binet e T. Simon, definisce il grado di sviluppo intellettuale raggiunto da un individuo, quale risulta da determinati test: riguarda la misurazione dell’intelligenza dai 3 ai 16 anni. Analogamente, livello affettivo definisce il grado di evoluzione dell’affettività. I due l. spesso non coincidono: sicché non sono rari gli individui nei quali un alto l. intellettuale si accompagna con gravi deficienze o arresti affettivi.
È la valutazione che un individuo dà alle proprie possibilità di fronte a un compito; la sua determinazione, a mezzo di prove standardizzate, può assumere valore indicativo del comportamento che l’individuo potrà assumere in concrete situazioni di vita. In questo senso esso indica un vero ‘tratto’ di personalità. Definito da F. Hoppe (1930) e da T. Dembo (1931), è stato studiato, in specifiche situazioni sociali, da K. Lewin.
Secondo W. Kochler (1920), è l’area del sistema nervoso centrale in cui hanno luogo i processi fisiologici che costituiscono il correlato immediato dei contenuti di coscienza.
Per circuiti che hanno il medesimo comportamento in tensione, il l. di impedenza dà una misura delle correnti e quindi della potenza coinvolta nel funzionamento dei circuiti stessi. Questa informazione è utile anche per valutare gli effetti che il rumore captato può avere nel funzionamento di un circuito. Nelle famiglie di circuiti risonanti alla stessa pulsazione, il l. di impedenza dà una misura della quantità di energia che è scambiata, a pari ampiezza di oscillazione in tensione, tra il campo magnetico e il campo elettrico: in questo caso particolare, il l. di impedenza è definito dalla pendenza della curva di reattanza in corrispondenza alla pulsazione di risonanza.
Considerando due punti A, B di uno stesso circuito nei quali la potenza della corrente valga rispettivamente P1 e P2, si dice che il primo punto è, rispetto al secondo, al l. di potenza n = log (P1/P2); il l. relativo di potenza n risulta espresso in bel se il logaritmo è decimale, in neper se il logaritmo è naturale. Prendendo per P2 una potenza di riferimento convenzionale (livello zero), la relazione precedente esprime il livello assoluto di potenza nel generico punto A del circuito. La determinazione di n è fatta, di norma, a partire dai valori della tensione e dell’intensità di corrente (e del relativo sfasamento) la cui misurazione è più agevole che non quella della potenza. Quindi, per definire univocamente il l. assoluto di potenza mediante misurazioni di sole tensioni o di sole intensità di corrente, si fissa un valore per l’impedenza, grazie al quale rimangono determinati i valori del l. zero per la tensione e per l’intensità di corrente corrispondenti al l. zero per la potenza.
La considerazione dei l. di potenza ha particolare importanza nella tecnica delle telecomunicazioni, ai fini sia della progettazione sia dell’esercizio degli impianti. Per evitare dannosi fenomeni d’interferenza e di diafonia occorre che non vi siano l. relativi troppo forti tra le parti dei circuiti che possono dar luogo ai fenomeni suddetti; così, per es., in una stazione amplificatrice non si debbono superare determinati l. tra i segnali in ricezione e in trasmissione. La progettazione e la messa a punto di un impianto di telecomunicazioni richiedono quindi un accurato studio dei l. che poi, durante l’esercizio, devono essere mantenuti ai valori prefissati. A tale scopo risulta molto utile rappresentare graficamente l’andamento dei l. nei cosiddetti diagrammi di livello (fig. 3), che permettono di individuare con facilità quali sono i valori di l. corretti nei diversi punti caratteristici dei circuiti.