L’arte, la tecnica e l’attività del cavalcare. Dal punto di vista agonistico, l’attività a cavallo comprende l’e. da corsa (galoppo, in piano e a ostacoli, trotto; ➔ ippica) e l’e. da campagna (i diversi concorsi ippici, che sono specialità olimpiche, il polo, la caccia alla volpe).
L’e. moderna si è sviluppata nel 16° sec. in Italia ed è vanto delle scuole di Napoli e Ferrara. Nei primi anni del 17° sec., per merito di O. Pluvinel e di S. de La Bronc che avevano collaborato con G.B. Pignatelli a Napoli, il primato passò alla Francia, alla quale fu ben presto conteso dall’Austria grazie alla scuola spagnola di Vienna e agli ancora famosi cavalli di Lipizza. Nel 19° sec. le scuole di cavalleria di Pinerolo e Tor di Quinto (Roma) portarono a una ripresa dell’e. in Italia.
Gli sport equestri, regolamentati a livello nazionale dalla FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) e a livello internazionale dalla FEI (Fédération Equestre Internationale), sono l’unica disciplina sportiva che non prevede categorie distinte per uomini e donne. Le prove di e., ammesse per la prima volta ai Giochi olimpici nel 1912, comprendono: dressage, prova di addestramento che riprende l’e. accademica del 17° sec.; il concorso ippico di salto ostacoli (v. fig.) su ostacoli mobili che simulano gli ostacoli naturali; il concorso completo, che prevede una prova di dressage, una di fondo e una di salto ostacoli da svolgere in 3 giorni con lo stesso cavallo. I World Equestrian Games (WEG) si svolgono ogni 4 anni dal 1990 e riuniscono tutte le specialità equestri; oltre a quelle olimpiche figurano nel programma prove di dressage, maratona e ostacoli effettuate con carrozze tirate da uno più cavalli, percorsi di campagna di varia lunghezza (fino a 190 km) su terreni di diversa natura da effettuare in un tempo prestabilito nelle gare di regolarità o nel minor tempo possibile, in quelle di velocità ecc. Oltre alle Olimpiadi e ai WEG, le gare principali del circuito internazionale sono i campionati mondiali (ogni 4 anni) e continentali (ogni 2) delle singole specialità. Particolare rilievo viene dato alla Coppa del mondo FEI per il salto ostacoli indoor (dal 1977) e alla Samsung nations cup per il salto ostacoli a squadre (dal 1997).
È soprattutto sugli ostacoli che ha riscosso prestigio l’e. italiana, che nei Giochi olimpici si è affermata con le vittorie nel salto individuale di T. Lequio (1920, Anversa), di R. D’Inzeo (1960, Roma) e di G. Mancinelli (1972, Monaco), e nel completo individuale con le vittorie di M. Checcoli e anche della squadra italiana (1964, Tokyo), e di F.E. Roman (1980, Mosca; e medaglia d’argento della squadra italiana). Altri importanti successi sono stati ottenuti dai cavalieri italiani in campo mondiale con le vittorie di R. D’Inzeo nel campionato del mondo di salto ostacoli (1956, Aquisgrana; 1960, Venezia), e quelle di P. D’Inzeo nel campionato europeo (1959, Parigi) e di G. Serventi nel campionato europeo amazzoni (1958, Palermo).
A fianco all’attività agonistica in costante sviluppo, in particolare il salto ostacoli, negli ultimi decenni si è molto diffusa in molti paesi, tra cui l’Italia, l’attività puramente ricreativa, genericamente definita turismo equestre, con lunghe passeggiate spesso di più giorni. Da notare anche la crescente attenzione, la riabilitazione equestre ( ippoterapia), che sfrutta gli stimoli di carattere fisico e psicologico, tipici dell’e., per favorire la rieducazione motoria di pazienti motolesi o affetti da malattie neuropsichiche. E. naturale Sistema per l’e. da campagna e il salto, consistente nell’impiegare il cavallo nel suo equilibrio naturale lasciando che ogni modifica al suo comportamento durante gli esercizi possa compierla da solo con libertà di movimento, anche se con il peso del cavaliere.