Istruzione elementare che altera il susseguirsi dei passi costituenti i programmi applicativi rispetto alla sequenza delle istruzioni; è diffusamente utilizzata, per es., per realizzare concatenamenti tra segmenti di programma sviluppati separatamente, cicli ripetitivi (loop), rinvii a sottoprogrammi e rientri. In particolare, il s. condizionato è un s. effettuato solo se sono soddisfatte determinate condizioni, mentre il s. incondizionato non è subordinato alla presenza di altre condizioni specificate.
Insieme di movimenti mediante i quali il corpo, spinto dall’azione estensiva dei muscoli, abbandona rapidamente il contatto con il terreno per sollevarsi a una certa altezza e ricadere nello stesso punto o in un punto diverso, dopo aver percorso una traiettoria nell’aria.
Il s., nelle quattro forme di s. in alto, s. con l’asta, s. in lungo e s. triplo, è compreso tra le gare dell’atletica, disciplinato da regolamenti internazionali e incluso negli sport olimpici. In genere ogni s. comprende quattro momenti: la rincorsa, la battuta-stacco, il volo (la parabola), l’arrivo. Il s. in alto consiste nel superare (fig. A), con scavalcamento ventrale o, più spesso, dorsale (quest’ultimo detto stile Fosbury, dal nome dell’atleta statunitense D. Fosbury che lo eseguì per la prima volta alle Olimpiadi di Città di Messico nel 1968), dopo un’adeguata rincorsa fino alla pedana di stacco, un’asticella poggiata sui supporti di due ritti, ad altezza regolabile. Al di là dell’asticella è posta una piattaforma di caduta predisposta per la sicurezza dell’atleta (è costituita in genere da un materasso di gommapiuma). All’atleta sono concesse tre prove a ogni misura; basta che riesca in una. Il s. con l’asta si pratica su una pedana lunga 40 m e consiste in un s. in alto (fig. B) in cui l’atleta, dopo una lunga rincorsa, si innalza e supera l’asticella servendosi di un’asta lunga (sino a 5 m) e flessibile (un tempo di bambù, poi di metallo, di fibra di vetro ecc.), piantata con sicurezza in un’apposita buca (cassetta d’appoggio), della profondità di 20 cm. Al di là dell’asticella è la piattaforma di caduta, costituita da materassi in gommapiuma. Anche in questo caso, all’atleta sono concesse tre prove a ogni misura. Il s. in lungo viene eseguito su una pedana costituita da una lunga corsia, per la rincorsa, e da una tavola di legno incassata nel suolo come linea di battuta, seguita da una fossa ripiena di sabbia, lunga almeno 10 m, su cui l’atleta va a cadere. La distanza ottenuta si misura perpendicolarmente fra la linea di battuta e l’impronta più prossima a essa lasciata da una qualsiasi parte del corpo del concorrente sulla sabbia. Il s. in lungo è eseguito secondo due stili prevalenti: il primo è quello detto in estensione, basato sulla distensione del corpo e l’abbassamento della gamba non impiegata nello stacco, la quale va a unirsi all’altra; il secondo stile è detto passi in aria ed è quello più frequentemente adottato. Il s. triplo è sostanzialmente un s. in lungo articolato in tre balzi consecutivi; si effettua su pedane simili a quelle del s. in lungo, del quale si applicano quasi tutte le norme. Il concorrente, dopo la rincorsa, prende lo slancio sulla linea di battuta e deve ricadere a terra con lo stesso piede con cui si è slanciato e con il quale prenderà immediatamente il nuovo slancio; al secondo balzo deve cadere sul piede opposto; con questo si dà lo slancio per il terzo e ultimo balzo, alla fine del quale ricade su tutt’e due i piedi.
Nello sci, il s. dal trampolino consta di 5 fasi principali: partenza, che va dal momento in cui lo sciatore incomincia a scivolare al momento in cui giunge al dente del trampolino; scatto, che si effettua quando si sta per uscire dal dente stesso; volo, che va dal momento in cui si esce dal dente fino a quando si sta per toccare la pista di atterraggio; atterraggio, quando gli sci vengono a contatto con la neve; arresto finale. La lunghezza del s. che è eseguito con appositi sci, si misura in modo rettilineo dal dente al punto di atterraggio, fissato dove la coda degli sci, o dello sci più arretrato, ha toccato terra. La disciplina prevede gare individuali e a squadre di 4 concorrenti dal trampolino corto (K, cioè punto critico, 90 m) e lungo (K, 120 m).
In idraulica, con riferimento a un corso d’acqua, la caduta che esso fa quando sia presente un brusco dislivello nel fondo dell’alveo.
Nelle costruzioni idrauliche, il s. tra due sezioni di un corso d’acqua a pelo libero è la differenza h tra le quote dei corrispondenti peli liberi: detta Q la portata della corrente, supposta uniforme, la potenza disponibile associata al s. risulta pari a ρghQ essendo ρ la densità dell’acqua e g l’accelerazione di gravità; la potenza effettivamente utilizzabile, per es. con una turbina, si ottiene dalla precedente, detraendone la parte assorbita dalle perdite lungo il condotto tra le sezioni considerate.
Nei fenomeni di trasporto, il s. motore è il gradiente (o la differenza) di concentrazione di entità (materia, calore, quantità di moto) che promuove il flusso della entità stessa; in particolare, il s. termico (o di temperatura) si riferisce al trasporto di calore.