trampolino sport Attrezzatura sportiva, che serve all’atleta per prendere uno slancio o riceverne una spinta. Il t. varia anche in modo notevole, per forma e struttura, da sport a sport.
Nella ginnastica è costituito da un piano elastico orizzontale usato per gare di salto. Con più ridotte dimensioni e con il piano inclinato serve per facilitare l’esecuzione di movimenti di alta difficoltà (doppi salti mortali, avvitamenti ecc.) Il t. elastico costituisce specialità olimpica dai Giochi di Sydney 2000.
Nello sci è la particolare attrezzatura innevata da dove gli sciatori si lanciano per il salto. Originariamente si sfruttavano le naturali pendenze del terreno, ma in seguito i t. furono costruiti artificialmente con la pista di lancio su armatura di legno e successivamente di cemento armato o di acciaio con il piano in tavole di legno o lamiera ondulata. Vengono definiti t. corti quelli con punto critico (K) a 90 m, t. lunghi quelli con punto critico a 120 m. Punto critico (tra ginocchio e raccordo inferiore) è il limite che può essere raggiunto con sicurezza dal saltatore.
Nello sci nautico, pontone rettangolare galleggiante ancorato sul fondo con piano inclinato immerso nell’acqua nella parte iniziale.
Il t. per tuffi è una costruzione di legno o lega leggera, leggermente elastica, posta da 1 a 3 m sul livello dell’acqua: deve avere una lunghezza minima di 4,80 m e una larghezza minima di 0,50 m, ed essere rivestito per l’intera lunghezza da uno strato antisdrucciolevole. I t. utilizzati per le principali manifestazioni internazionali sono inoltre dotati di fulcro mobile facilmente regolabile dal tuffatore. trasporti In marina, su alcune unità militari portaerei e portaeromobili, t. di lancio, denominazione della parte estrema prodiera del ponte di volo che, rispetto al normale piano orizzontale, s’innalza nel tratto terminale con un’inclinazione compresa tra i 6° e i 12° allo scopo di facilitare l’involo dei velivoli imbarcati tipo STOL e VTOL.