profondità La distanza, misurata lungo la verticale, tra il fondo di un corpo cavo e la sua estremità superiore, oppure, quando si tratti di masse liquide, la differenza di quota tra il fondo e il livello superiore (il concetto di p. è quindi analogo a quello di altezza, e parlando di corpo cavo, può costituire una delle sue dimensioni; per es., larghezza, lunghezza e p. di una vasca).
fisica In ottica, con riferimento a una certa distanza p, si chiama p. di campo di un obiettivo O, posto a fuoco su un oggetto AB (v. fig.) a distanza p da esso, lo spostamento massimo Δp che l’oggetto può subire lungo l’asse ottico a di O, nei due sensi, senza che l’immagine A′B′ dell’oggetto cessi di essere nitida, e superato il quale occorra quindi rimettere a fuoco l’obiettivo sull’oggetto.
Si chiama p. di fuoco del medesimo obiettivo, relativamente all’oggetto AB e alla distanza p, lo spostamento massimo Δq, sempre nei due sensi lungo a, che il piano π sul quale si raccoglie l’immagine A′B′ (per es. quello di una pellicola fotografica) può subire senza che l’immagine cessi di essere a fuoco. Per una certa distanza p dell’oggetto, la p. di campo e la p. di fuoco di un obiettivo sono tanto maggiori quanto più piccola è l’apertura relativa D dell’obiettivo, cioè quanto più quest’ultimo è diaframmato.
Le massime p. marine sono tutte nell’Oceano Pacifico: Fossa delle Marianne: 11.034 m; Fossa delle Kermadec: 10.847 m; Fossa delle Tonga: 10.800 m; Fossa delle Curili-Camciatca: 10.542 m; Fossa delle Filippine: 10.497 m.