Complesso di prove sportive individuali o a squadre, comprendente la corsa, la marcia, il salto, il lancio e prove multiple, come pentathlon e decathlon. Esemplata sul modello degli esercizi che venivano praticati nell’antichità, in epoca moderna l’a. fu considerata in origine parte della ginnastica per poi differenziarsi e precisarsi nei due rami distinti dell’a. leggera e pesante. Le discipline afferenti a quest’ultima – judo, lotta e pesistica – sono ora considerate autonome.
Gli atleti greci nel 6° e agli inizi del 5° sec. a.C. erano dilettanti, appartenenti a famiglie altolocate; via via andò però diffondendosi il professionismo, soprattutto per gli esercizi più violenti che richiedevano continua applicazione. Grandiose manifestazioni d’onore e solenni celebrazioni poetiche attendevano in patria chi avesse vinto qualche gara in una delle feste nazionali greche (➔ agone). Tra le specialità più importanti erano gare di corsa veloce (stadio, diaulo), prolungata (dolico) e in armi (oplitodromia), prove multiple (pentathlon) e incontri di lotta, pancrazio e pugilato. A Roma questo genere di attività, introdotta alla fine del 3° sec. a.C., non incontrò inizialmente grande favore e solo dall’età di Nerone in poi, per il particolare interesse di alcuni imperatori, fu apprezzata e coltivata. Tuttavia sino alla fine del mondo antico gli atleti furono generalmente greci o orientali. Dopo la proibizione dei Giochi da parte dell’imperatore Teodosio I (fine 4° sec. d.C.), la pratica dell’a. decadde e nel Medioevo, a parte la lotta, solo i lanci, specie nei paesi germanici e scandinavi, mantennero un certo rilievo.
Le origini dell’a. moderna vanno cercate nel mondo dei college inglesi dei primi decenni dell’Ottocento (Eton, Oxford, Cambridge). Nel 1828 Thomas Arnold, direttore del college di Rugby, rimise in vigore le gare dell’antichità e stabilì per ciascuna di esse norme tecniche che ne regolavano lo svolgimento, chiamandole, genericamente, sport. Riapparve il podismo agonistico, nacquero le prime società di a. e negli anni successivi cominciarono a effettuarsi salti e lancio della pietra, poi divenuto lancio di un peso unificato. Nel 1832 era stato collaudato il primo cronometraggio e in tal modo i Britannici ponevano le basi per esportare, insieme allo sport, le garanzie della sua regolarità e il concetto di giustizia sportiva. Nel 1887 si svolse, fra Gran Bretagna e Irlanda, il primo incontro internazionale di atletica.
Con l’inizio delle Olimpiadi moderne si apre, per l’a. in particolare, un’era di promozione ed espansione. Ai Giochi di Atene (1896) furono introdotti anche il salto triplo, i lanci del disco e del giavellotto, nonché quello del martello, sport nuovo, scozzese, risalente solo al 1819. Il progresso sociale favorì la pratica delle prove sportive e crebbero i cultori appassionati in tutto il mondo, specialmente in Scandinavia, Finlandia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cecoslovacchia e in seguito anche nell’Europa orientale. Nel 1934 si tennero a Torino i primi campionati europei. In Italia i campionati di a. (gare di corsa sui 100, 1500 e 25.000 m) si cominciarono a disputare nel 1906. Nel 1913 il programma dei campionati fu esteso a gare di salto e lanci.
L’organismo che governa lo sport atletico in tutto il mondo è la IAAF (International Association of Athletics Federations), che riunisce 210 Federazioni nazionali. In Italia la federazione competente è la FIDAL (Federazione Italiana Atletica Leggera), che conta quasi 127.000 tesserati.
L’a. leggera comprende gare di corsa con le seguenti specialità di base comprese attualmente nel programma delle Olimpiadi: corsa piana di 100, 200, 400, 800, 1500, 5000, 10.000 m e maratona; corse a ostacoli di 110 e 400 m (100 m per le donne) e 3000 siepi; staffetta 4 × 100 m; staffetta 4 × 400 m; gare di marcia (di 20 e 50 km, quest’ultima solo maschile); di salto (in alto, in lungo, triplo, e con l’asta); di lancio (del disco, del giavellotto, del martello, del peso); e infine quelle gare consistenti in complessi di più prove: decathlon, maschile, ed eptathlon, femminile.
Nel 1983, con la nascita dei Campionati del Mondo (Helsinki) ha avuto inizio una nuova fase di gestione, anche federale, della disciplina. Il debutto dei Mondiali di a., a differenza di altri sport, avveniva così tardi perché erano considerati già tali i giochi olimpici quadriennali; ma con la crescita della IAAF come entità economica l’istituzione di campionati mondiali propri appariva ormai necessaria. Da quel momento, da un lato la federazione si legò a sponsor del mondo degli affari e della televisione, dall’altro l’infittirsi del calendario internazionale costituì nuovi momenti di confronto tra gli atleti rispetto alle Olimpiadi. Quattro anni dopo Helsinki 1983 i Mondiali si disputarono a Roma e, nel 1991, si svolse a Tokyo l’ultima edizione a cadenza quadriennale, per passare al ritmo biennale. Le edizioni 2007 e 2009 sono state assegnate rispettivamente a Osaka e Berlino.