Unione di Stati caratterizzata dall’attribuzione della personalità giuridica internazionale all’unione e dal riconoscimento ai singoli Stati federati dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario nei limiti previsti dalla Costituzione federale.
Nell’antica Grecia la f. rappresentò il tentativo di superare i particolarismi cittadini o cantonali attraverso un organismo politico che, pur rispettando l’autonomia degli Stati contraenti, nei mezzi e nei fini superasse quelli limitati dei singoli confederati. Ve ne furono di due tipi: confederazione di Stati sovrani (la lega peloponnesiaca o quella corinzia del 338-37 a.C.), ovvero Stato federale risultante dalla confederazione di più cantoni (la federazione beotica o il κοινόν dei Lici). La più antica tra queste f. (impropriamente chiamate leghe) fu quella peloponnesiaca, creata da Sparta poco dopo la metà del 6° sec. a.C. Tuttavia l’autonomia e parità dei collegati erano spesso solo teoriche e nelle leghe del 5° e 4° sec. l’eguaglianza dei singoli membri fu annullata dalla preponderanza di una città egemone. Questo avvenne nella lega panellenica fondata nel 478 per combattere i Persiani (➔ Delio-attica, Lega), in cui Atene finì con l’esercitare un vero dominio (ἀρχή); nella lega beotica dominata di fatto da Tebe, anche se l’organo direttivo federale era su base proporzionale rappresentativa; nella lega calcidica con centro in Olinto. La seconda lega attica (378-77) fu un tentativo di superare il vecchio schema federale, ma le numerose defezioni e la grave situazione politica condussero in breve al suo sfaldamento (357-55). Filippo II di Macedonia all’indomani della vittoria di Cheronea (338) volle imporre con la forza una unione federale ai Greci, ma il suo tentativo fondato sulla egemonia macedonica ebbe breve durata, e minore ancora ne ebbe quello di Demetrio Poliorcete di risuscitarla a nuova vita (303-302). Più potente ed estesa la lega ellenica, in cui ebbe il predominio (223-221) Antigono Dosone; anche queste leghe, che alla città egemone sostituivano una nazione egemone (la Macedonia), furono di breve durata. Più vitali si mostrarono le f. in cui la parità dei federati era norma rigorosamente osservata: la lega achea e quella etolica che, sino a quando non vennero debellate dai Romani, furono i più potenti organismi politici della Grecia. Nei paesi ellenizzati dell’Asia Minore una delle leghe più importanti fu quella dei Lici costituitasi nel 3° sec. a.C. Le leghe (κοινά) menzionate nei documenti epigrafici di età imperiale romana, prive di significato politico, furono centri del culto dell’imperatore.
Nello Stato romano si chiamarono federati (lat. foederati) gli Stati alleati di Roma che avevano stipulato un patto (foedus) di amicizia e mutua assistenza. I primi furono i Latini, che rispetto agli altri avevano una posizione di privilegio, fruendo del diritto di connubio e commercio con i Romani. I patti potevano fondarsi su basi uguali (foedus aequum) o disuguali (foedus iniquum): nel primo caso le obbligazioni erano reciproche, nel secondo, le condizioni erano imposte da Roma. I federati dovevano fornire a Roma contingenti militari, godevano di autonomia finanziaria e amministrativa e del diritto di batter moneta, non potevano stringere accordi politici e commerciali tra loro. Il sistema federale, accanto alla politica dell’annessione diretta, fu lo strumento di cui Roma si servì per il controllo dell’Italia, sino a quando, dopo la guerra sociale (1° sec. a.C.), fu estesa la cittadinanza a tutti gli Italici. Nelle province, accanto alle civitates stipendiariae e alle liberae et immunes, vi erano le foederatae, in condizioni simili a quelle dei federati italici.
In epoca moderna, l’organizzazione degli Stati in forma federale o confederale conobbe un grande sviluppo sia dal punto di vista dell’elaborazione del pensiero politico sia come forma politica in atto. Fu soprattutto con la nascita degli Stati Uniti d’America (1787, costituzione federale) che questa forma di Stato assunse una connotazione compiuta. Nel 19° sec. il fenomeno riguardò soprattutto l’Europa centrale, con: la Confederazione del Reno (1806-13), strumento della politica napoleonica; la Confederazione germanica (1815-66), sotto la presidenza austriaca, trasformatasi nella Confederazione della Germania del Nord (1867-71), sotto la presidenza prussiana; la Confederazione Elvetica (1848). Nacquero inoltre la federazione canadese (1867) e quelle sudamericane di Argentina (1853), Messico (1857) e Brasile (1891). Nel 20° sec., tra gli altri, si sono costituite in Stati federali l’Australia (1901), l’India (1947), la Repubblica Federale di Germania (1949). Carattere federale, ma con alcuni tratti di tipo confederale, ha avuto fra il 1922 e il 1991 l’assetto costituzionale dell’Unione Sovietica.
F. sportiva Organizzazione costituita su base nazionale per ciascun ramo delle attività sportive. Ha natura giuridica di associazione di fatto non riconosciuta. Per ogni sport non può essere costituita che una sola federazione. Le f. nazionali sono affiliate alle rispettive f. internazionali: di queste, sono definite olimpiche quelle che amministrano discipline ammesse ai Giochi olimpici. Esse necessitano di un riconoscimento da parte del Comitato olimpico internazionale.
Le f. nazionali sono organi del CONI e hanno, ciascuna nel suo ramo, poteri normativi e disciplinari: esse costituiscono inoltre il Consiglio nazionale del CONI e ne eleggono i dirigenti.