stadio Unità di misura di lunghezza in uso presso i Greci antichi, pari a 600 piedi; nel sistema attico era uguale a 177,60 m, nell’alessandrino a 184,85 m. Corsa dello s. La più antica gara di corsa a piedi negli agoni panellenici così detta per la lunghezza del percorso da coprire; in età ellenistica si usò datare le Olimpiadi appunto con il nome del vincitore di questa gara (➔ diaulo).
Dal nome della corsa il termine passò a indicare il campo e il complesso di impianti dove si svolgevano, nella Grecia antica, e poi a Roma, le corse a piedi (e altre gare). In età moderna il termine indica il campo sportivo, o meglio l’impianto stabile per manifestazioni sportive, principalmente ma non soltanto all’aperto: s. del ghiaccio, impianto simile ai comuni s., ma di minori dimensioni e generalmente provvisto di tribune coperte e riscaldate, riservato agli sport che si svolgono su ghiaccio; lo s. nautico è uno specchio d’acqua tecnicamente attrezzato per lo svolgimento di regate e altri sport nautici.
Nel mondo greco e romano, la pista dello s., dove si svolgevano le corse podistiche, era lunga 600 piedi e intorno si creò un posto per gli spettatori, arrivando così a un tipo di edificio a rettangolo molto allungato, che si fissa in età ellenistica. Generalmente uno dei lati corti era dritto e l’altro curvo dalla parte dell’arrivo. Sul lato della partenza sorgeva spesso un ingresso monumentale per il pubblico; un altro ingresso riservato ai corridori immetteva nella pista, il cui spazio era segnato da una soglia di pietra, o da una zoccolatura, o da un parapetto. Talvolta intorno alla pista correva un rigagnolo d’acqua, una linea retta marcava la partenza e un’altra l’arrivo. Gli spettatori sedevano dapprima sul terreno, poi ebbero sedili di legno o di pietra o di marmo. Oltre che per le corse, lo s. serviva anche per la lotta, il pugilato, il pancrazio, e talvolta nell’emiciclo si eseguivano concorsi musicali.
La conformazione architettonica degli s. moderni non differisce sostanzialmente da quella dell’antichità classica: una serie di gradinate, che si sviluppano lungo il perimetro dello spazio in cui hanno luogo le manifestazioni, destinate ad accogliere gli spettatori. L’orientamento e la forma dello spazio centrale sono studiati in modo da rispondere alle esigenze di quanto vi si svolge. A volte l’impianto è munito di una copertura contro le intemperie, normalmente caratterizzata da strutture a sbalzo (s. coperto, di solito di dimensioni ridotte). Sono state inoltre realizzate coperture con lastre di resine sintetiche, spesso trasparenti, distese su reti metalliche, sostenute da cavi d’acciaio, retti a loro volta da alti piloni. Negli ambienti sottostanti le gradinate vengono per lo più disposti impianti come spogliatoi, palestre, uffici ecc. Nella città moderna lo s., talora di dimensioni imponenti, costituisce un edificio di particolare importanza, sia come elemento determinante nel campo urbanistico, per l’afflusso di grandi masse di spettatori e di gran numero di automezzi, sia come opera di architettura, per le caratteristiche delle sue strutture.