C. di sicurezza C. metallica per la custodia di oggetti o documenti, che la banca pone a disposizione del cliente all’interno di propri locali adeguatamente protetti (caveau). È munita di doppia chiave, una per il cliente l’altra per la banca, e può essere aperta solo con il contestuale concorso di entrambe le parti; la banca non può assistere alle operazioni di immissione o estrazione dalla cassetta, il cui contenuto le resta ignoto (ma di cui può chiedere la verifica per ragioni di sicurezza).
Il servizio della c. di sicurezza, che è qualificato come servizio bancario accessorio, è previsto dagli art. 1839-41 del c.c., che si limitano però a disciplinare i profili essenziali della prestazione di custodia della banca, lasciando all’autonomia contrattuale delle parti la compiuta regolazione del loro rapporto.
La banca risponde verso l’utente per l’idoneità e la custodia dei locali, nonché per l’integrità della cassetta, fatto salvo il caso fortuito.
Nel caso la c. sia intestata a più persone, ciascuna di esse ha il diritto di richiederne l’apertura, salva diversa previsione contrattuale. Nel caso di morte dell’unico intestatario o di uno degli intestatari, la banca, informata dell’evento, non può consentire l’apertura della c., se non con il consenso di tutti gli aventi diritto o secondo le modalità stabilite dall’autorità giudiziaria. Scaduto il contratto, la banca, previa intimazione all’intestatario e decorsi sei mesi dall’intimazione, può chiedere al tribunale l’autorizzazione ad aprire la cassetta. Il tribunale dà indicazioni sulle modalità di conservazione dei beni rinvenuti nella c. e può disporne la vendita, per il soddisfacimento di quanto dovuto alla banca a titolo di canoni e spese.
In laboratori di misura si impiegano c. di capacità, di induttanze e di resistenze.
La c. di capacità contiene un certo numero di condensatori elettrici campione, di capacità nota, i quali, mediante la manovra di commutatori, possono essere collegati variamente tra loro in modo da realizzare una capacità variabile, per valori discreti. I condensatori, tutti con elevate caratteristiche elettriche e di stabilità nel tempo, sono a mica per le medie capacità, a carta o a resine sintetiche per le grandi capacità e ad aria per le piccole capacità. Le c. di capacità sono generalmente di tipo decadico.
La c. di induttanze contiene un certo numero di bobine di induttanza campione, di induttanza nota, le quali, mediante la manovra di commutatori, possono essere collegate in vario modo tra loro sì da realizzare un’induttanza variabile, per valori discreti, in un certo campo. Le c. di induttanze sono quasi sempre di tipo decadico. Le bobine, realizzate con cura particolare, sono in aria se la loro induttanza è di piccolo valore; altrimenti, sono a nucleo ferromagnetico.
La c. di resistenze (fig. 1) contiene un certo numero di resistori campione, di resistenza nota, che possono essere collegati, in vario modo, in serie o in parallelo tra loro, in modo da realizzare una resistenza che può variare, per valori discreti, da un certo valore massimo a un determinato valore minimo. I resistori sono generalmente a filo, con avvolgimento antiinduttivo e costituiti in modo che il loro valore sia molto stabile nel tempo. Le c. di resistenze sono generalmente di tipo decadico.
In telefonia la c. di distribuzione è un dispositivo di terminazione di un cavo telefonico che consente di collegare, o distribuire, le sue coppie alle linee che raggiungono i singoli apparecchi. In genere contiene una morsettiera alla quale da un lato vengono saldate le coppie del cavo, dall’altro vengono collegate le linee.
La c. scaricatrice (fig. 2) è un piccolo serbatoio (a) di ghisa o più spesso di porcellana, della capacità di 8-12 litri, che, installato nelle latrine, provvede alla loro pulizia con uno scarico d’acqua a getto. Nelle abitazioni, negli alberghi e negli uffici è di solito azionato a mano mediante una levetta o un pulsante; nei fabbricati collettivi può entrare in funzione automaticamente a determinati intervalli di tempo. In una c. scaricatrice azionata da un pulsante (b), premendo quest’ultimo si provoca l’adescamento di un sifone (c) contenuto nell’apparecchio e quindi lo scarico rapido e violento del serbatoio. Un galleggiante (d) generalmente sferico, apre allora la valvola d’immissione (e) dell’acqua per il rifornimento, chiudendola quando il serbatoio è pieno e pronto a una nuova scarica.