Scrittore polacco (Varsavia 1812 - Ginevra 1887). Di scarsa importanza come poeta, autore di drammi, di opere storiche (Litwa "Lituania", 1847-50) e di numerosissimi saggi letterarî, sociali e politici, K. ha nella letteratura polacca una posizione preminente come narratore; per primo ha dato alla Polonia un ricchissimo corredo di letteratura amena, scalzando, così, il predominio assoluto del romanzo francese. Grande è il numero dei suoi romanzi (circa duecento), ma in essi predomina la rappresentazione di problemi sociali contemporanei (Morituri, 1874-75), e di figure e periodi storici (Rzym za Nerona "Roma ai tempi di Nerone", 1866), soprattutto della storia polacca (Brühl, 1875), che tentò di far rivivere in una specie di cronaca romanzata (ciclo di 29 voll., fra cui emerge in modo particolare il primo, Stara baśń "Favola antica", 1876).