Poeta ungherese (Újbátorpuszta, Bihar, 1896 - Budapest 1978). Figlio di un bracciante agricolo, fu rappresentante di spicco della corrente poetica nazional-popolare che, sulle orme di S. Petőfi e J. Arany, diede genuina voce ai sentimenti della gente di campagna (Ibolyalevél "Foglie di viola", 1922; Világ végén "In capo al mondo", 1924; Emlék "Ricordo", 1940; Villám és virág "Fulmine e fiore", 1941). Abbandonò poi improvvisamente le sue posizioni per passare all'estrema destra, scrivendo versi antisemiti, e fu condannato, alla fine della guerra, per collaborazionismo. Delle sue esperienze parlano le raccolte di liriche Visszatérés ("Ritorno", 1954) e Csipkebokor ("Cespuglio di rosaspina", 1955).