Valdes, Juan de
Letterato e teologo (n. Cuenca poco prima del 1500 - m. Napoli 1542). Fratello dell’uomo politico e umanista Alfonso de V. (1490-1532). Ha importanza soprattutto per la sua attività di riformatore religioso in Italia. Abbandonò la Spagna nel 1529 per motivi religiosi, in seguito alla condanna del suo Diálogo de doctrina cristiana (1525; trad. it. Il dialogo della dottrina cristiana); dal 1534 alla morte fu a Napoli con un incarico politico. Esercitò una profonda influenza nell’alta società napoletana, nella quale diffuse il suo pensiero religioso (che dall’erasmismo originale si accostò al luteranesimo, senza però mai assumere toni polemici), presentandolo non tanto come una nuova dottrina quanto come un’accentuazione di alcuni aspetti del pensiero religioso tradizionale (misticismo dell’esperienza della presenza di Dio nell’uomo, ideale di una vita cristiana fondato sull’esercizio della carità piuttosto che sul possesso del vero). Famoso fra le molte opere l’Alphabeto christiano (1545; trad. it. Alfabeto cristiano), dedicato a Giulia Gonzaga. Importante è anche lo scritto di lingua e letteratura Diálogo de la lengua (scritto nel 1533 ma pubblicato soltanto nel 1737; trad. it. Dialogo delle lingue).