Nome latinizzato del poeta ed erudito fiammingo Josse de Rycke (Gand 1587 - Bologna 1627). Studiò filosofia e diritto a Douai, ma si dedicò poi esclusivamente alle lettere, e nel 1606 pubblicò la prima raccolta poetica (Praeludia poetica). Dopo un viaggio (1606) e un lungo soggiorno in Italia, specialmente a Roma, tornò verso il 1614 in patria e, assunto lo stato ecclesiastico, ebbe un canonicato nella cattedrale di Gand. Appartiene a questo periodo la maggior parte della sua produzione poetica (Odarum sive poematum libri duo, 1614; Heroicorum carminum liber singularis, 1624; ecc.). Nel 1624 fu richiamato in Italia e nel 1627 fu nominato professore di eloquenza all'univ. di Bologna, ma morì dopo pochi mesi. Vario è stato il giudizio sulla sua opera poetica, ma unanime l'apprezzamento per la sua attività di erudito (Primitiae epistolicae ad Italos et Belgas, 3 voll., 1610-15; Syntagma de anno saeculari jubilaeo et annis solemnibus diversarum nationum, 1615; e soprattutto De Capitolio romano veteri commentarius, 1617, rist. 1669 e 1696). Postume furono pubblicate le opere Disquisitio de republica monstruosa Germanopoli (1647) e Mars Germaniae perpetuus (1675).