KACHIN (pron. kácin)
Nome col quale i Birmani designano un popolo di montanari occupanti il bacino superiore dell'Irawady, a nord di Bhamo, e quelli dei suoi affluenti Chindwin e Sweli, e ivi penetrato dal nord, combattendo e respingendo dinnanzi a sé le tribù Shan e Naga, verso la fine del sec. XVIII. Il nome nazionale è Sing-po. Pare che sia una delle più bellicose nazioni tibeto-birmane (sciabola-scure, balestra), mista nel fisico e nella cultura di elementi primitivi ed elevati, dotata di una singolare forza di penetrazione in grazia specialmente di un costume che esclude dall'eredità i primogeniti, i quali, con i loro dipendenti, si devono cercare nuove sedi e dominî. L'annessione britannica ha quasi arrestato la loro pressione verso il sud. Vivono in villaggi fortificati, intorno a capi dispotici, bene organizzati militarmente; l'economia è basata sulle coltivazioni di montagna e l'allevamento. Vesti, industrie e arti risentono soprattutto d'influssi tibetani. L'epica nazionale, tramandata oralmente, pare molto sviluppata.
Bibl.: O. Hanson, The Kachins, Rangoon 1913; P. Ch. Gilhodes, in Anthropos, III-XV, Mödling (Vienna) 1908-20 (numerosi studî sulla cultura materiale e spirituale); L. Scherman, Wohnhaustypen in Birma und Assam, in Archiv für Anthrop., XIV, Brunswick 1914.