La più occidentale propaggine della Russia, eredità della Conferenza di Potsdam del 1945, sede della flotta russa del Baltico e centro dei traffici illeciti regionali. Questo ed altro è Kaliningrad (Königsberg prima dell’arrivo dell’Armata rossa), exclave russa dal 1991, grande la metà del Belgio e incastonata tra Polonia e Lituania.
A partire dal 1946, l’Unione Sovietica occupò quello che durante la Seconda guerra mondiale era stato uno dei punti nevralgici del sistema difensivo della Germania e, dopo aver rimosso gran parte della sua popolazione di etnia tedesca, per tutto il periodo della Guerra fredda ne fece la regione con la maggiore concentrazione di mezzi militari al mondo, schierandovi più di mezzo milione di truppe. Il collasso dell’Urss ha portato Kaliningrad alle soglie del collasso: disoccupazione, diffusione dell’Hiv, traffici illeciti, inquinamento e crimine sono stati i tratti distintivi della regione tra il 1992 e il 1996, anno in cui il Cremlino ha ridotto drasticamente le tasse che esigeva dai residenti dell’exclave, al fine di attrarre investimenti e migliorare le condizioni socio-economiche della regione.
Per Mosca, Kaliningrad resta un caposaldo strategico: è l’unico porto russo ad affacciarsi direttamente sull’Europa, che rimane navigabile tutto l’anno, e che ospita la flotta russa del Baltico. Dal 2004 il processo di integrazione europea ha reso ancora più complicata la gestione dell’exclave, quando a fare il loro ingresso nell’Unione Europea sono state Polonia e Lituania, i due paesi con essa confinanti. Da quel momento, per viaggiare via terra verso la Russia i cittadini di Kaliningrad devono necessariamente attraversare una frontiera europea, con l’obbligo di presentare un visto.
Nell’ottica di Vilnius facilitare la circolazione delle persone o delle merci rappresenterebbe una minaccia: a livello commerciale il porto di Kaliningrad compete infatti con quello lituano di Klaipeda, mentre molti lituani sono attratti dai risparmi garantiti dalle merci a basso costo vendute sul mercato nero dai contrabbandieri russi. Ad aggiungere tensione a tensione, nel 2018 la città ospiterà alcune partite del Mondiale di calcio che si terrà nella Federazione Russa: sull’onda della decisione, il presidente Putin ha dichiarato che sarà necessario un collegamento ferroviario ad alta velocità tra Kaliningrad e il resto del territorio russo.