Società d’origine sudanese, stanziata nelle regioni immediatamente a E, a N, e in parte a O del Lago Ciad. I K. sono musulmani e parlano un dialetto del gruppo tebu-kanuri. Principali fonti di sussistenza sono l’allevamento seminomade (bovini, caprini) e, a Sud, l’agricoltura (cereali, cotone); una certa importanza ha l’estrazione, dagli stagni a N del Lago Ciad, di carbonato di sodio (natron), commercializzato con la capitale N’djamena.
I K. nel 12° sec. si impadronirono del regno del Kanem (nell’od. Ciad occidentale), fino allora dominato da una dinastia forse di ceppo Teda, economicamente fiorente grazie al controllo delle vie di traffico transahariane. Alla fine del 15° sec., a seguito di una rivolta, i K. emigrarono nei territori a O del Ciad, fondandovi più tardi il regno di Bornu. Nel 19° sec. nel Kanem si impose la supremazia degli Uled Soliman, tribù araba discesa dal Fezzan.