Scrittore ceco (Praga 1813 - ivi 1877). Tra i capi dell'insurrezione antiasburgica del 1848, fu condannato a morte: graziato, subì il carcere fino al 1857. Dal 1859 collaborò con la polizia segreta austriaca; denunciato pubblicamente alcuni anni dopo, abbandonò per un certo periodo la Boemia. Autore di una debole poesia meditativa e patriottica, esemplata sui modelli del romanticismo tedesco (Básně "Poesie", 1841), scrisse godibili narrazioni ricche di motivi romantici e gotici (Hrobník "Il becchino", 1844; Obrazy ze XIV a XV věku "Quadri dai secoli 14º e 15º", 1844). Dopo il carcere si dedicò a una pubblicistica attenta ai legami tra letteratura e vita sociale, che ne fa uno dei padri della moderna critica ceca; allo stesso periodo risalgono romanzi politico-sociali come Na poušti ("Nel deserto", 1863) e Oživené hroby ("Tombe rianimate", 1870). Scrisse anche numerosi libretti d'opera (Prodaná nevěsta "La sposa venduta", musicato da B. Smetana, 1866).