Uomo politico tedesco (Lipsia 1871 - Berlino 1919). Eletto deputato socialdemocratico (1912) al Reichstag, fu spesso in conflitto con la linea ufficiale del partito in favore di interventi diretti e azioni più radicali. Convinto antimilitarista, durante la Prima guerra mondiale ruppe col partito e fondò con R. Luxemburg la Spartakusbund e successivamente la Kommunistische Partei Deutschlands (1918). A capo della rivolta di Berlino (1919), fu assassinato nel corso della repressione che seguì.
Figlio di Wilhelm. Avvocato a Berlino, nel 1899 aderì al partito socialdemocratico tedesco, di cui cercò di contrastare il crescente riformismo battendosi per un'aperta agitazione, mediante lo sciopero di massa, e la propaganda in seno all'esercito, contro il militarismo. La pubblicazione (1907) di Militarismus und Antimilitarismus gli valse una condanna a 18 mesi di carcere per alto tradimento. Mentre era ancora in prigione, fu eletto nel 1908 alla Camera dei rappresentanti di Prussia; deputato nel 1912 al Reichstag, nell'agosto 1914 votò, per disciplina di partito, a favore dei crediti di guerra per poi riprendere, nel dicembre dello stesso anno, piena libertà d'iniziativa politica in linea con le proprie convinzioni internazionaliste. Schieratosi pertanto con la sinistra zimmerwaldiana, ruppe col partito e fondò con R. Luxemburg (con cui condivise tutti gli atti politici) lo Spartakusbund. Arrestato nel maggio 1916 per aver organizzato una manifestazione contro la guerra, L. fu condannato al carcere dal quale fu liberato grazie a un'amnistia nell'ottobre. Rifiutò l'adesione dello Spartakusbund al governo dei commissarî del popolo, spingendo alle estreme conseguenze la scissione dai socialisti maggioritarî e dall'USPD, con la fondazione della Kommunistische Partei Deutschlands e del giornale Die Rote Fahne. Nel gennaio 1919, dopo un vano tentativo d'imporre una diversa strategia al partito, capeggiò la rivolta di Berlino: fu assassinato, insieme con la Luxemburg, da ufficiali delle truppe del governo Noske.
Gli scritti e i discorsi politici, e la corrispondenza sono raccolti in Gesammelte Reden und Schriften (9 voll., 1958-71).