LÖWITH, Karl
Filosofo e storico della filosofia, nato a Monaco il 9 gennaio 1897. Studiò all'univ. di Friburgo, dove ebbe maestri H. Husserl e M. Heidegger, e con quest'ultimo, nominato nel 1923 professore all'univ. di Marburgo, si abilitò ivi libero docente nel 1928 col saggio Das Individuum in der Rolle des Mitmenschen (Tubinga 1928); nel 1934-36 fu a Roma; con una borsa Rockfeller; dal 1936 al 1941 insegnò filosofia alla univ. Tohoku di Sendai in Giappone; quindi insegnò negli S. U. A., prima all'Hartford Theological Seminary, Connecticut (1941-1949), poi alla New School for Social Research di New York (1949-1952); nel 1952 tornò in Germania, professore di filosofia all'univ. di Heidelberg.
Il pensiero del L., inizialmente sotto l'influsso di Husserl e ancor di più di Heidegger, si caratterizza, nella sua fase più matura, da un lato come rifiuto dello storicismo hegeliano, nella sua pretesa a porsi come supremo tribunale della storia, giustificatore del successo e del fatto compiuto, dall'altro con l'appropriarsi i problemi stessi di Hegel: la storia e la sua finalità, i valori che essa realizza, ecc.
Tra le sue opere: Max Weber und Karl Marx, in Archiv. für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik, 1932, pp. 53-99 e 175-214; Nietzsches Philosophie der ewigen Wiederkehr des Gleichen, Berlino 1935, nuova ed. Stoccarda 1956; Der Mensch inmitten der Geschichte, Lucerna 1936; Von Hegel bis Nietzsche, Zurigo 1941, trad. it. Torino 1949; Meaning in history: the theological implications of the philosophy of history, Chicago 1949 (trad. ted. col titolo di Weltgeschichte und Heilsgeschichte, Stoccarda 1953); M. Heidegger, Denker in dürftiger Zeit, Francoforte 1953; Wissen, Glaube und Skepsis, Gottinga 1956 (trad. it. dei capp. 1°, 2 e 4°, col titolo: Fede e ricerca, Brescia 1960); Gesammelte Abhandlungen. Zur Kritik der geschichtlichen Existenz, Stoccarda 1960.
Bibl.: R. Boehm, K. L. und das Problem der Geschichtsphilosophie, in Zeitschrift für philosopische Forschung, 1956, pp. 94-109; L. Quattrocchi, Il pensiero di K. L., in Giornale critico della filosofia italiana, 1959, n. 2, pp. 259-66.