Apel, Karl Otto
Filosofo tedesco (n. Düsseldorf 1922). Fu docente nelle univ. di Kiel (1962-69), Saarbrücken (1969-72) e Francoforte s. M. (1972-92). Influenzato dalla filosofia di Heidegger, ha seguito un originale percorso intellettuale caratterizzato da un’ispirazione kantiana di fondo aperta ad accogliere sia i contributi della tradizione ermeneutica continentale sia quelli del pragmatismo e della filosofia analitica. Concentratosi sulla nozione di linguaggio nella tradizione umanistica, ha individuato in esso l’a priori kantiano, ponendo lo sviluppo della libera comunicazione come il compito etico fondamentale. Ha insistito – convergendo verso le concezioni etico-politiche di Habermas – sugli aspetti etici connessi alla sua «pragmatica trascendentale», in particolare sull’esigenza di un’«etica della comunicazione» informata al principio regolativo della «comunità ideale della comunicazione», in base al quale correggere ed eliminare le «asimmetrie, socialmente condizionate, del dialogo interpersonale», che, nelle comunità reali, impediscono corretti rapporti tra soggetti cui la fondazione trascendentale riconosce pari diritti. Tra i suoi scritti: Die Idee der Sprache in der Tradition des Humanismus von Dante bis Vico (1963; trad. it. L’idea di lingua nella tradizione dell’umanesimo da Dante a Vico); Transformation der Philosophie (2 voll., 1973; trad. it. parziale Comunità e comunicazione); Diskurs und Verantwortung: das Problem des Übergangs zur postkonventionellen Moral (1990); Zur Anwendung der Diskursethik in Politik, Recht und Wissenschaft (1992).