Stockhausen, Karlheinz
Stockhausen, Karlheinz. – Compositore tedesco (Mödrath 1928 - Kürten-Kettenberg 2007). Dopo gli studi presso il conservatorio e l’università di Colonia, si perfeziona a Parigi (1952-53) sotto la guida di O. Messiaen e D. Milhaud. Approfondisce in seguito lo studio dell’acustica e della cibernetica all'università di Bonn e si avvicina alla dodecafonia di A. Schönberg e A. Webern, entrando in contatto con il serialismo integrale di P. Boulez. Docente di composizione e analisi musicale nell'ambito dei seminari estivi di Darmstadt (1955-74), insegna al conservatorio di Colonia dal 1971 al 1977. Agli iniziali lavori seriali, noti esempi di musica puntuale (Kreuzspiel, 1951; Klavierstücke I-IV, 1952; Kontra-Punkte, 1953), fanno seguito i primi esperimenti di musica elettronica. Influenzato dal compositore P. Schaeffer, S. esplora le qualità spaziali del suono dando vita a opere innovative come Gesang der Jünglinge (1955-56). Tra gli altri lavori si ricordano Kontakte per suoni elettronici e strumento (1960), Mixtur per cinque gruppi strumentali, generatori di onde sinusoidali e modulatori anulari (1964), Stimmung per sei vocalisti (1968), Mantra per due pianoforti, nastro, modulatori ad anello, woodblock e cembali antichi (1970). Tra il 1977 e il 2003 è impegnato nella composizione del monumentale ciclo dedicato ai giorni della settimana: Licht, die sieben Tage der Woche. Un ulteriore ciclo, Klang, composto da Himmel fahrt (2004), Freude (2005), Natürliche Dauern (2006), Harmonien (2006) e Cosmic planet (2007), conclude il ricco catalogo del compositore. Di fondamentale importanza la continuativa collaborazione con lo studio di musica elettronica del Westdeutscher Rundfunk di Colonia (1953-98). L’attività compositiva apre il campo alle riflessioni teoriche, documentate nei numerosi scritti raccolti in Texte zur elektronischen und instrumentalen Musik (6 voll., 1952-84). Premiato con il Polar music prize (2001), S. è tra i più importanti compositori del Novecento; la sua musica, innovativa e visionaria, inaugura alcune delle più caratteristiche tendenze contemporanee come la spazializzazione della musica, l’esaltazione delle differenze timbriche, il ricorso a strumentazioni elettroacustiche, l’enfatizzazione del carattere atmosferico della composizione.