Letterato ungherese (Szeged 1904 - Budapest 1982). Passò alcuni anni in Italia occupandosi di Vico (G. B. Vico és a történelem "G.B. Vico e la storia", 1929) e della lirica moderna italiana. Nella lirica (Hőskor "Età eroica", 1942) si volge verso forme chiuse musicali; nel romanzo (Két pásztor "Due pastori", 1947) verso un'idea di missione sociale, e nel teatro verso il mito, il mistero (Fekete Mária "Maria Nera", 1937) e il grottesco (Sámson és Delila, 1935).