Uomo politico ungherese (Budapest 1875 - Vence, Nizza, 1955); deputato dal 1910, sostenne invano l'abbandono, da parte dell'Austria-Ungheria, dell'alleanza con la Germania. Nominato primo ministro dall'imperatore Carlo nell'ott. 1918, si affrettò a chiedere un armistizio agli Alleati, nella speranza di ottenere condizioni di pace non troppo onerose. Divenuta l'Ungheria una repubblica indipendente (nov. 1919), K. ne assunse provvisoriamente la presidenza ma, di fronte alle pesanti perdite territoriali imposte dagli Alleati, fu costretto alle dimissioni (20 marzo 1919) e sostituito da Béla Kun. Esiliato, K. rientrò in patria nel 1945. Ambasciatore a Parigi (1947-49), trascorse gli ultimi anni in volontario esilio in Francia.