KAZAKISTAN (XX, p. 143; App. II, 11, p. 136)
Già paese di nomadi e pastori (i Kazaki, che costituiscono il 60% della popolazione), il K. è divenuto un centro di richiamo di coloni slavi, i quali hanno contribuito alla messa in valore agricola industriale di questo vasto stato, considerato attualmente "la perla dell'Unione Sovietica". Dal 1948 l'agricoltura ha ripreso il suo sviluppo favorita da una ricca rete di canali irrigatori, specie nelle zone del centro e dell'ovest, che rappresentano i 9/10 della superficie totale, e dove le precipitazioni sono scarse; i laghi vi sono numerosi, ma la loro acqua è salata, perciò le sorgenti sotterranee sono di vitale importanza per l'agricoltura. Alle steppe del centro e del nord fanno riscontro i pascoli montani del sud. Si sono costruite grandiose opere idrauliche a scopo non solo irriguo ma anche industriale; particolare importanza ha la diga di Kzyl-Orda, nel basso Syr, che ha favorito lo sviluppo delle colture più svariate in quelle zone steppose: frumento, mais, orzo, segale, avena, miglio, e soprattutto cotone. Si sono creati 337 nuovi grandi sovchoz per la coltura dei cereali; si sono istituite molte stazioni di trattori, numerosi silos e lungo le strade e le ferrovie sono sorti nuovi numerosi villaggi agricoli. Nella regione di Alma Ata, la capitale, si coltivano ortaggi, barbabietole da zucchero e girasole.
Accanto all'agricoltura si è riorganizzato su nuove basi razionali l'allevamento del bestiame. I pascoli si estendono per 173 milioni di ettari; nelle regioni di sud-ovest prevale l'allevamento degli ovini, dei quali si sono create razze speciali di merinos. Nelle regioni di più aride steppe si allevano cammelli e cavalli; intenso è pure l'allevamento dei cervi, dalle cui corna si estrae una preziosa sostanza medicinale.
Il numero totale dei kolchoz è di 2.600; i sovchoz sono 628; le stazioni per macchine agricole 468; la superficie dedicata a piante agricole 27.888.000 ha; al frumento si dedicano 18.318.000 ha; al mais 1.849.000 ha; al cotone 109.000 ha; alle barbabietole da zucchero 26.000 ettari. I bovini sono 4,7 milioni di capi; gli ovini 21 milioni; i suini 1 milione. Il reddito unitario del frumento oscilla fra i 20 e i 25 q per ettaro, con punte di 28 q, nel distretto di Taranovsk, su una superficie di 9292 ha.
Ma la nuova potenza economica del K. è dovuta soprattutto alla notevole abbondanza di minerali nel sottosuolo, che fanno di questo paese uno dei più ricchi dell'URSS e del mondo. Si trovano qui i più grandi giacimenti di vanadio e di cromo. Pure abbondanti sono: lo zinco, il nichel, il tungsteno, il molibdeno, il manganese, il piombo, il rame, le fosforiti, oltre al carbone, al ferro, al petrolio. Il bacino carbonifero di Karaganda è il terzo dell'URSS, dopo il Donbass e il Kuzbass; il carbone si estrae non solo dal sottosuolo, ma anche all'aperto. La regione petrolifera di Emba segue per ricchezza quella di Baku.
La messa in valore di tante nuove ricchezze ha favorito lo sviluppo di numerosi centri cittadini, alcuni dei quali sorti dal nulla; ricordiamo la già nominata Karaganda (400.000 ab.), Balchaš, Temir-Tau (= Monte di ferro), città metallurgica, Saran, ecc. Altre città importanti sono: Čimkent (75.000 ab.), centro cotoniero, di raffinerie di olio, con grandi stabilimenti per la lavorazione del piombo; Semipalatinsk, centro di industrie alimentari; Tekeli, che vanta potenti complessi siderurgici; Kustanai, piccolo centro nel cuore della steppa ove si compiono grandi lavori di dissodamento, per cui ha prospettive di grande sviluppo futuro.
La Rep. del Kazakistan si suddivide amministrativamente in varie province (oblast′). Ad occidente, attorno al Caspio, si estendono: la prov. di Gur′ev (cap. Gur′ev, 73.000 ab., piccolo porto alla foce dell'Ural), la prov. del Kazakistan Occidentale (cap. Uralsk, 100.000 ab., centro di commercio di grano, di legname e di prodotti della pesca); più a nord, negli Urali Selvosi, la prov. di Aktjubinsk (cap. Aktjubinsk, 97.000 ab.); ad oriente degli Urali la prov. di Kustunai (cap. Kustunai, 86.000 ab.). Nella pianura siberiana, si estendono le prov. di Pavlodar (cap. Pavlodar, 90.000 ab.), del Kazakistan Settentrionale (cap. Petropavlovsk, 131.000 ab.); di Kokčetav (cap. Kokčetav, 40.000 ab.). Nell'altopiano nord-orientale troviamo le prov. di Akmolinsk (cap. Akmolinsk, 101.000 ab.), di Semipalatinsk (cap. Semipalatinsk, 155.000 ab.), del Kazakistan Orientale (cap. Ust-Kamenogorsk, 117.000 ab.), di Karaganda (cap. Karaganda, 400.000 ab.). A sud, nelle aride steppe tra il lago d'Aral e il Balchaš, si estendono le prov. di Kzyl-Orda (cap. Kzyl-Orda, 66.000 ab.), del Kazakistan Meridionale (cap. Čimkent, 153.000 ab.), di Džambul (cap. Džambul, 67.000 ab.), di Taldy-Kurgan (cap. Taldy-Kurgan, 41.000 ab.) e di Alma Ata (cap. Alma Ata, 455.000 ab.).
Bibl.: Exposition agricole de l'URSS, Mosca 1957; Office Central de Statistique près le Conseil des Ministres de l'URSS, Les progrès du pouvoir soviétique depuis 40 ans en chiffres, Mosca 1957; Les nouvelles villes de l'URSS, Bruxelles 1958.