Kazan′ Città (1.120.238 ab. nel 2008) della Federazione Russa, capitale della Repubblica dei Tatari (Tatarstan), presso la sponda sinistra del Volga. La città è il più importante porto fluviale del Volga e rappresenta lo sbocco di una buona parte delle produzioni del Tatarstan, a sua volta uno dei territori più sviluppati della Federazione Russa, grazie soprattutto alla produzione e alla raffinazione del petrolio. K. è anche un importante centro manifatturiero (industria leggera, materiali da costruzione).
La città odierna fu fondata in luogo elevato nel 1437 (l'antica K. sorgeva 50 km circa più a N, lungo il f. Kazanka); divenne capitale del regno omonimo per iniziativa del khan Ulu-Machmet, in seguito all'indebolimento dell'Orda d'oro, verso il 1440. Seguirono periodi di influsso moscovita e di piena indipendenza, finché lo zar Ivan il Terribile la conquistò definitivamente, insieme col regno (1552); dal 1708 fu capoluogo del governatorato di K., uno dei più vasti della Russia nel sec. 18°; distrutta nel 1774 da Pugačëv, fu ricostruita da Caterina II.
La città, che ha aspetto relativamente moderno, è dominata dal Cremlino (1552) di cui fa parte la cattedrale dell'Annunciazione (sec. 16°). Notevoli inoltre la cattedrale dei SS. Pietro e Paolo (1726), opera di un artista fiorentino; la torre Spasskaja (1555) a quattro piani; la torre Sjumbeka (fine del sec. 17°), alta 77 metri, e i neoclassici edifici dell'università.