Hasegawa, Kazuo
Attore cinematografico giapponese, nato a Kyoto il 27 febbraio 1908 e morto a To-kyo il 6 aprile 1984. Interprete dallo stile elegante e discreto, fu per trent'anni, dalla fine degli anni Venti all'inizio dei Sessanta, uno dei volti più popolari del cinema giapponese, lavorando per le più celebri case di produzione dell'epoca (Shōchiku, Tōhō e Daiei). Preziosa risultò l'intesa artistica con il regista Kinugasa Teinosuke, con il quale girò, tra il 1927 e il 1937, ben 23 film, molti dei quali tratti da opere letterarie di grande successo in Giappone. Per lui e per altri registi H. interpretò ruoli di vario genere, sempre nelle vesti dell'eroe romantico che lotta contro le ingiustizie del mondo.
Proveniente da una famiglia di attori del teatro kabuki, iniziò a recitare a soli cinque anni, utilizzando in questa fase iniziale della sua attività i nomi d'arte di Nakamura Kazuo, Arashi Kazuo e Hayashi Chōmaru, per poi passare nel 1923 al cinema con Makino Masahiro, regista fra i più importanti dell'epoca. Nel 1928 approdò alla Shōchiku, dove fu protagonista, soprattutto, di jidaigeki (drammi storici), nelle parti di nimaime (giovane samurai dalle sembianze femminee) e di onnagata (attore maschile che interpreta ruoli femminili), con lo pseudonimo di Hayashi Chōjirō. Nel 1937, nonostante l'opposizione della Shōchiku, passò alla rivale Tōhō, per conto della quale, usando di nuovo il suo vero nome, interpretò soprattutto jidaigeki nazionalistici e di propaganda come Ōsaka natsu no jin (1937; Assedio alla fortezza di Osaka) di Kinugasa, e Iemitsu to Hikozaemon (1940, Lo shōgun Iemitsu ed il suo mentore Hikozaemon) di Makino. Patriottiche anche le storie d'ambientazione contemporanea che descrivono l'amore fra uomini giapponesi e donne cinesi, come accade in Shina no yoru (1940, Notte cinese) di Fushimizu Osamu. Nel 1942 fu al seguito delle truppe nipponiche con il suo gruppo teatrale Shin engi-za. Dopo la guerra, critico verso l'ala più estremista del sindacato attori, protagonista di una generale agitazione nei confronti delle case produttrici, partecipò alla fondazione, nel 1947, dell'associazione Jūnin no hata (La bandiera dei 10) e della Shin Tōhō (Nuova Tōhō). Passato alla Daiei, interpretò per Kinugasa Jigokumon (1953, La porta dell'inferno), primo jidaigeki a colori, vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1954. Nello stesso anno interpretò il ruolo di Mohei, un modesto impiegato che si innamora di una donna dell'aristocrazia, in uno degli ultimi grandi jidaigeki di Mizoguchi Kenji, Chikamatsu monogatari (Gli amanti crocifissi). Dopo 301 film, chiuse la sua carriera con la compagnia teatrale femminile Takarazuka, per cui diresse Berusayu no bara (1974, La rosa di Versailles). La sua interpretazione di maggiore rilievo e successo resta comunque Yukinojō henge (La vendetta di un attore), nella duplice versione del 1935 di Kinugasa e del 1963 di Ichikawa Kon. Tratte da un dramma kabuki, entrambe le versioni del film mostrano H. recitare in ben tre ruoli diversi, uno dei quali femminile.
M. Yamamura, Shōsetsu Hasegawa Kazuo: otoko no hanmichi (Una storia romanzata. Hasegawa Kazuo, un uomo a metà strada della sua vita), Tokyo 1985.