Uomo politico nordcoreano (n. Pyongyang 1983). Figlio di Kim Jong-il, ha studiato Scienze informatiche e ottenuto due lauree, una in Fisica all’Università Kim Il Sung e un’altra presso l’Accademia militare. Ha proseguito poi gli studi in Svizzera (sotto pseudonimo) alla scuola pubblica di Berna. Soprannominato il “brillante compagno”, nel 2010 è stato nominato generale dell’Esercito, nonché eletto membro del Comitato centrale del Partito del Lavoro e vicepresidente della sua Commissione militare. Dal dicembre 2011, mese in cui il padre è morto, è alla guida del paese (coadiuvato dallo zio Jang-Song-thaek); terzogenito, è stato preferito ai fratelli Kim Jong Nam e Kim Jong Chol, suscitando non pochi timori nella comunità internazionale, preoccupata anche per il possibile acuirsi delle tensioni con la Corea del Sud. Nominato maresciallo dell'esercito nel luglio 2012, alle elezioni parlamentari per il rinnovo dell'Assemblea suprema del popolo svoltesi nel marzo 2014 con un’affluenza alle urne del 99% l'uomo politico, unico candidato per il suo distretto, ha prevedibilmente ottenuto il 100% delle preferenze. Il regime dittatoriale instaurato da Kim Jong-un, che ha operato una serie di cambiamenti in seno alle istituzioni centrali del Paese, inasprendo ulteriormente la politica attuata da Kim Jong-il e ampliando il programma di armamento nucleare e balistico nonostante le sanzioni economiche della comunità internazionale, ha incrementato le ostilità nei rapporti con gli Usa, divenuti particolarmente tesi dopo l'elezione alla presidenza statunitense di D. Trump, e suscitato forti contraddizioni anche in quelle con la Cina, che pur confermandosi alleato principale del regime nordcoreano ha assunto posizioni più caute e mediatrici. Nonostante le sanzioni economiche imposte al Paese dalla comunità internazionale, sotto il suo regime dittatoriale i test atomici sono proseguiti, ciò incrementando l’ostilità nei rapporti con gli Stati Uniti, che hanno conosciuto momenti di forte tensione a seguito del lancio nel luglio 2017 di missili balistici intercontinentali e delle reiterate minacce di un attacco contro il territorio statunitense di Guam. Una fase di progressivo disgelo si è aperta nei mesi successivi, a partire dalla distensione delle relazioni con la Corea del Sud favorita dalle Olimpiadi invernali del febbraio 2018 e dai tentativi di evitare contrapposizioni frontali con l'amministrazione Trump. Dopo le dichiarazioni di Kim Jong-un dell'aprile 2018 sulla rinuncia ai test nucleari e missilistici e il suo invito al presidente degli Stati Uniti a dialogare sulla crisi nucleare, nello stesso mese si è tenuto nel villaggio di Panmunjŏm uno storico incontro tra l'uomo politico e il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in in cui sono stati discussi temi nodali quali la rinuncia alle armi nucleari da parte di Pyongyang e un trattato di pace fra le Coree, mentre nel mese di giugno Kim Jong-un e Trump hanno firmato un documento per la denuclearizzazione della Penisola coreana nel summit svoltosi sull'isola di Sentosa (Singapore). Nell'agosto 2020 il leader nordcoreano, prolungatamente assente dalla vita pubblica, ha delegato parte dei poteri alla sorella minore Kim Yo-jong, direttore del Dipartimento organizzazione e orientamento del comitato centrale del Partito del lavoro.