KIRGHIZISTAN (A. T., 103-104)
La repubblica autonoma dei Kirghisi è stata creata nel 1926, in luogo del territorio autonomo istituito nel 1924. Confina a N. con il Kazakistan; a E. con il Turkestan cinese; con il Badachšan e il Tagikistan a S.; infine a O. con l'Uzbekistan e parte del Kazakistan. Misura una superficie di 198.000 kmq. circa. Il territorio della repubblica kirghisa è per intero montuoso, essendo costituito dalle diramazioni occidentali del T‛ien šan, che dal gruppo del Khan-tengri si diramano sino al margine occidentale del Turkestan cinese, e al versante meridionale dell'Ala-tau; è regione geologicamente interessante, data la varietà dei terreni che la costituiscono, e le modificazioni subite dagli strati attraverso i corrugamenti del Terziario e i rimaneggiamenti del periodo glaciale, che hanno creato un paesaggio di aspetto assai vario e spesso pittoresco. Il clima muta notevolmente con l'altitudine e l'esposizione, divenendo più umido e rigido soprattutto oltre i 2500 m. La vegetazione spontanea comprende abbondanti pascoli di carattere alpino, ma vi è scarsità di specie arboree, per lo più conifere, betulle, pioppi e piante da frutta selvatiche. Paese in gran parte selvaggio, ha una fauna ricchissima e originale; vi abbondano il muflone, l'antilope, l'argali. La popolazione (1.138.700 ab.) è costituita da Kara-kirghisi (67%), Grandi Russi (12%), Uzbeki (11%) e Ucraini (7%). I primi sono soprattutto allevatori di bestiame. L'agricoltura è esercitata dai coloni russi e produce riso, oppio, uva, frutta; si alleva anche il baco da seta. Esistono giacimenti di carbon fossile, nafta, ozocherite, ferro, rame, stagno, argento, oro, ecc. Prevale l'industria domestica, ma dal 1925 sono stati aperti alcuni cotonifici. Le vie di comunicazione sono deficienti, non essendovi che la ferrovia per Frunze e un tratto della Kokand-Andižan.
I principali centri urbani della repubblica sono Frunze (già Pijpek), capoluogo, con 35.000 abit., Oš rakol (già Prževalsk) con 16.000 abitanti.
Storia; etnologia. - I Kirghisi (detti in passato Kara-Kirghisi) sono un popolo di lingua turca affine ai Kazaki (v. kirghisi). Il nome di Kirghisi, usato sempre con molta larghezza dai Russi, i quali v'includono molte tribù di diversa origine etnica, appare per la prima volta nel 569 a proposito di un'ambasceria giunta alla corte dell'imperatore Giustino II; cronisti cinesi dei secoli XIII e XIV parlano del popolo dei Ki-li-ki-tz, stanziato nella regione dei principali affluenti dello Jenissei; durante il sec. XVII i Russi, in unione con i Kazak-kirghisi, sterminarono parte delle tribù kirghise stanziate a E. dell'Irtyš, respingendo le superstiti verso O. e SO., mentre alcune trovarono rifugio sugli altipiani del Tianscian e del Pamir. Furono sottomessi dai Russi nel 1864.
Nel Kirghizistan i Kirghisi costituiscono oggi la maggior parte della popolazione non urbana. Allevatori di bestiame, e specialmente di pecore a coda grossa (4 milioni di capi), oltre che di bovini, equini e suini, vivono in prevalenza allo stato seminomade.
I Kirghisi del Pamir sono ancora interamente nomadi; una parte dei Kirghisi della vallata del Fergana sono invece agricoltori completamente fissi (coltivatori di cotone) e svolgono la loro economia agricola intensiva su terreni irrigati artificialmente. I nomadi hanno conservato nella massima purezza il loro modo di vivere patriarcale-familiare. Pochi sanno leggere e scrivere. Nella loro ricca letteratura orale predomina, a differenza di quella dei Kazaki, la poesia epica.
Bibl.: N. A. Aristov, Opyt vyjasnenija etničeskago sostava kirgiz-kazakov Bol'šoj Ordy i kara-kirgizov, in Živaja Starina, 1894; V. I. Massalskij, Turkestanskij kraj, Pietroburgo 1913; I. I. Zarubin, Spisok narodnostej S. S. S. R., Leningrado 1927; G. N. Cerdancev, Sredne-azjatskie respubliki, Mosca 1928.