VOROŠILOV, Kliment Efremovič
Maresciallo dell'esercito sovietico, nato a Verchnij (Ekaterinoslav) il 23 gennaio 1881; figlio di un operaio delle ferrovie, la sua attività rivoluzionaria ebbe inizio nel 1896. Nel 1903 s'iscrisse al partito socialdemocratico e partecipò ai congressi di Stoccolma e di Londra. Arrestato più volte, venne confinato ad Arcangelo, donde fuggì rifugiandosi a Baku. Durante la guerra civile comandò varie armate; tra l'altro si distinse nella brillante difesa di Caricyn (poi Stalingrado). Nel 1918 fece parte del governo rivoluzionario ucraino; dal 1921 è membro del Comitato centrale del Partito comunista. Dopo la morte di Frunze divenne presidente del comitato rivoluzionario militare e commissario per gli Affari navali e militari. Nel 1941, allo scoppio della guerra tedesco-sovietica, gli fu affidato il comando del fronte settentrionale (13 luglio), compreso tra Grodno ed il Mar Baltico. Ebbe ai suoi ordim 20 divisioni di fanteria, 3 motorizzate e 5 corazzate. Con queste forze, insufficientemente armate ed equipaggiate, non poté sostenere l'urto delle truppe del generale tedesco von Leeb, cui s'aggiunse sull'istmo di Carelia l'attacco delle truppe finlandesi. Dovette quindi ritirarsi, abbandonando al nemico il territorio delle repubbliche baltiche annesse all'URSS e tutto il territorio russo a sud di Leningrado. Il 10 gennaio 1943 cedette il comando del fronte settentrionale al maresciallo Timošenko. Prima di ritornare a Mosca però contribuì alla liberazione di Leningrado assediata, in collaborazione col generale Žukov (19 gennaio 1943).