Il più antico documento letterario e storico giapponese («Memorie degli avvenimenti antichi»). Ordinato dall’imperatore Tenmu (673 - 685 d.C.), fu messo per iscritto nel 712 da Ō no Yasumaro. L’opera è divisa in tre sezioni: la prima tratta dell’età degli dei; la seconda e la terza degli imperatori succedutisi sul trono, da Jimmu Tennō a Ojin (660 a.C.-310 d.C.) fino all’imperatrice Suiko (592-628). Il K. utilizza come scrittura i caratteri cinesi usandoli in base al significato o al valore fonetico o ancora combinando i due sistemi. Oscurato per lungo tempo dalla fama del Nihonshoki (o Nihongi), simile per contenuti ma scritto in cinese, fu rivalutato a partire dall’epoca Tokugawa (1603-1867), grazie agli sforzi interpretativi di studiosi della ‘scuola nazionale’ (kokugaku), fra i quali Motoori Norinaga.