Regista cinematografico giapponese (Uji Yamada, Mie, 1915 - Tokyo 2008). Dopo aver esordito nel cinema di animazione, si specializzò nella commedia brillante (Pū-san, Il signor Pū, 1953; Okumanchōja, Un miliardario, 1954) e nelle riduzioni di testi letterarî (Enjō, Conflagrazione, 1958, dal Padiglione d'oro di Y. Mishima; Kagi, La chiave, 1959, dall'omonimo romanzo di J. Tanizaki). Ottenne il successo internazionale con due film antimilitaristi, di straordinaria suggestione poetica: Biruma no Tategoto (L'arpa birmana, 1956, di cui farà un rifacimento nel 1985) e Nobi (Fuochi nella pianura, 1959). Autore estremamente prolifico e versatile, è passato dal virtuosismo sperimentale di Tōkyō Orinpikku (Le Olimpiadi di Tokyo, 1965) alla facilità commerciale di Inugami ke no ichizoku (La famiglia Inugami, 1976). Si ricordano ancora: Taketori monogatari (Principessa dalla luna, 1987); Shijūshichinin no shikaku (I 47 rōnin, 1994); Dora-heita (Playboy, 1999); Kah-Chan (Big Mama, 2001); Inugamike no ichizoku (The Inugamis, 2006); Yume Juya (2007).