Uomo di stato (Colonia 1876 - Rhöndorf, Bonn, 1967). Oppositore dei nazionalsocialisti, dopo la Seconda guerra mondiale fu tra i fondatori del CDU. Eletto cancelliere nel 1948, sotto il suo governo, caratterizzato da una linea europeistica e filo-americana, la Germania occidentale risorse dalle disastrose conseguenze della guerra.
Fra i capi del partito cattolico tedesco, si fece notare per probità e perizia nell'amministrazione locale di Colonia, dove fu poi primo borgomastro dal 1917 al 1933: a lui si deve la definizione del piano regolatore, la nuova università, la costruzione del porto e la creazione della grande fiera internazionale. A tale carica unì, dal 1920 al 1933, quella di presidente del Consiglio di stato prussiano. Per la sua ferma lotta contro l'ascesa dei nazionalsocialisti, nel 1933, con l'avvento di Hitler al potere, fu esonerato da ogni carica politica e amministrativa e per due volte ebbe a soffrire la prigione. Di nuovo borgomastro nel 1945, fu tra i fondatori, dopo la seconda guerra mondiale, della Christliche Demokratische Union (CDU), che rappresentava la continuazione del vecchio Zentrum. Il 18 settembre 1948 fu eletto cancelliere della Repubblica Federale di Germania e nel marzo 1951 ebbe anche la carica di ministro degli Esteri. Alla sua opera di governo, sorretta da largo prestigio, si deve la rinascita della Germania occidentale dalle conseguenze politiche ed economiche della guerra: primo obiettivo di A. è stato il raggiungimento della sovranità statale, ottenuto attraverso l'inserimento della Germania nel sistema politico occidentale, grazie agli accordi di Parigi del 23 ottobre 1954, che segnarono la fine del regime di occupazione, nel 1955 la Germania aderiva alla NATO. Lasciata la carica di ministro degli Esteri, nel 1957, forte di questi successi e della formidabile ripresa economica tedesca, in pieno svolgimento, A. veniva rieletto cancelliere. Le vicende della lotta politica interna portarono poi a una relativa diminuzione della sua popolarità e del suo prestigio, sì che alla nuova rielezione a cancelliere (1961) si giungeva solo dopo lunghe e difficili trattative politiche. Obiettivo proclamato della politica di A. nell'ultimo periodo continuò ad essere la riunificazione delle due Germanie e la difesa della libertà di Berlino, congiuntamente all'integrazione europea, ma il complicarsi della situazione internazionale in seguito al nuovo corso della politica sovietica, e soprattutto di quella statunitense, portò a un certo oscuramento della prima chiarissima linea europeistica e filo-americana di A., che fu tratto ad accentuare i motivi dell'autonomia europea rispetto agli USA da una parte e alla Gran Bretagna dall'altra, orientandosi verso un vigoroso rafforzamento dei legami politici, militari ed economici con la Francia di de Gaulle. Nell'ottobre 1963 lasciava la carica di cancelliere, sostituito da Erhard, non peraltro l'attività politica, nella quale continuò ad impegnarsi fino alla morte.