Pensatore e critico russo (Kudinovo, gov. di Kaluga, 1831 - Troice-Sergieva Lavra, Mosca, 1891); medico militare durante la guerra di Crimea, e quindi (1863-70) console in varie città della Turchia. Passò due anni di meditazioni in un convento del M. Athos; rientrato in Russia, si fece monaco ed entrò nella Troice-Sergieva Lavra. Per L. la società moderna nella sua complessità può essere retta solo da un principio autocratico, in cui si associno l'aspetto monarchico e quello religioso-ecclesiastico. Poiché lo sviluppo politico-sociale porta invece verso una civiltà democratico-ugualitaria (già in opera in Occidente), per L. la Russia potrà salvarsi solo se troverà riparo nell'autocrazia zarista e nella Chiesa ortodossa. Accanto a romanzi e racconti, si ricordano: per le idee politiche, Vostok, Rossija i slavjanstvo ("L'Oriente, la Russia e il mondo slavo", 1885-86), in cui propugna anche la creazione di un grande impero slavo con centro a Costantinopoli; per quelle morali, Naši novye christjane F. M. Dostoevskij i graf. Lev Tolstoj ("I nostri nuovi cristiani F. M. D. e il conte L.T.", 1882).