Ender, Kornelia
Germania Orientale • Plauen, 25 gennaio 1958 • Specialità: 100 m, 200 m stile libero; 100 m farfalla; 200 m misti
Fino alla metà degli anni Ottanta le tre migliori nuotatrici erano Dawn Fraser, Shane Gould e Kornelia Ender; sul fini- re di quella decade esplose il talento di Kristin Otto. Per alcuni aspetti Kornelia Ender ricordava la prima delle due grandi nuotatrici australiane, mentre molto ebbe in comune con la connazionale Otto. Come Fraser, Ender migliorò per dieci volte il primato del mondo dei 100 m stile libero, spostando in tre anni il limite delle capacità femminili di quasi 3 secondi: abbassò il record da 58,50″ (Gould, gennaio 1972) fino a 55,65″, tempo realizzato nel 1976, in occasione dei Giochi Olimpici di Montreal. Con la sua connazionale ebbe in comune l'eclettismo, ma in termini anche superiori; vinse nello stile libero (velocità e mezzofondo veloce), nel dorso, nella farfalla e nei misti: le stesse quattro specialità di Otto. Ma mentre quest'ultima realizzò il primato del mondo solo nei 100 m e nei 200 m stile libero, Ender migliorò i primati dei 100 e dei 200 m stile libero, dei 100 m dorso, dei 100 m farfalla e dei 200 m misti, risultando in ciò assai simile a Gould, che ebbe un registro competitivo tale da realizzare record del mondo in sei diverse gare: le cinque dello stile libero, dai 100 ai 1500 m, e i 200 m misti.
Ender sviluppò le sue qualità a Halle, in Sassonia, dove si era trasferita dalla vicina Bitterfeld e dove si allenava con Helmut Langbein, un ex portiere di hockey su ghiaccio. Esordì a Rotterdam, poco più che tredicenne, nella rassegna continentale giovanile del 1971 ‒ allora riservata ai quindicenni dei due sessi ‒ vincendo il titolo europeo nei 200 m misti. Insieme a lei erano presenti, in quella rappresentativa, molte delle nuotatrici che con le loro vittorie olimpiche, mondiali ed europee avrebbero reso imbattibile la Germania Orientale in quegli anni. L'anno successivo l'atleta quattordicenne, praticamente sconosciuta fuori dall'Europa, era nella squadra dell'Olimpiade 1972. A Monaco conquistò 3 inattese medaglie d'argento: una in gara individuale nei 200 m misti; 2 con le staffette 4x100 m stile libero (dove le assegnarono l'ultima frazione) e 4x100 m mista (dove nuotò la frazione di stile libero in luogo di Gabriele Wetzko, campionessa d'Europa e classificata quarta, cinque giorni prima, nella gara individuale).
Nel 1973, l'anno dei Mondiali di Belgrado, Ender era già una protagonista: vinse 4 medaglie d'oro nei 100 m stile libero (battendo il record mondiale), nei 100 m farfalla e nelle due staffette, che siglarono altrettanti nuovi record mondiali. La connazionale Andrea Hubner la sconfisse nei 200 m misti e le sottrasse anche il record del mondo. L'anno successivo, agli Europei di Vienna, raggiunse ancora 2 vittorie individuali nei 100 e nei 200 m stile libero e 2 successi nelle staffette. Anche qui fu battuta in una gara individuale, questa volta nei 100 m farfalla, a opera di Rosemarie Kother. A Vienna, tuttavia, Ender fece cadere la barriera dei 57″ nei 100 m stile libero, portando il mondiale a 56,96″. Era passato solo un anno da quando a Belgrado era scesa per prima sotto i 58″. Progredì a una velocità impressionante: i suoi primati del mondo alla fine del 1974 erano già dieci, ma la campionessa non accennò a rallentare. Nel 1975, ai Mondiali di Cali, in Colombia, Ender vinse immancabilmente i 100 m stile libero e conquistò, prima delle due staffette, anche i 100 m farfalla, ottenendo il primato del mondo. Ma ancora una volta cedette uno dei tre titoli individuali: fu infatti battuta dalla statunitense Shirley Babashoff nei 200 m stile libero, una sconfitta che l'atleta visse come l'unico vero insuccesso della sua vita.
L'anno seguente, alle Olimpiadi di Montreal, chiuse definitivamente i conti con le rivali: vinse i 100 m stile libero in 55,65″ (record del mondo), un tempo impressionante, un mese dopo essere riuscita a infrangere la barriera dei 56 secondi. Nell'arco di meno di mezz'ora vinse i 100 m farfalla, eguagliando con 1′00,13″ il proprio primato del mondo; poi si preparò a vendicare la sconfitta subita a opera di Babashoff a Cali. Nella finale dei 200 m la statunitense assunse il comando a metà gara; Ender la lasciò andare, poi l'attaccò nuotando i secondi 100 m in meno di un minuto; nell'ultima vasca guadagnò quasi 2 secondi sulla rivale e giunse al traguardo prima, con un nuovo formidabile mondiale (1′59,26″), il ventiduesimo e ultimo della sua carriera.
La divina Kornelia, così è celebrata nel mondo, lasciò il nuoto dopo le imprese olimpiche. Salita sul podio olimpico a quattordici anni, abbandonò l'attività a poco più di diciotto. I dirigenti della sua federazione cercarono invano di dissuaderla e di convincerla a rimanere in squadra almeno fino alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Ender rivelò in seguito di aver pagato duramente quel rifiuto, con l'impedimento a recarsi in Occidente per tredici anni.
Al di là delle crociate anti-doping e delle polemiche sulla stampa (non fu mai dimostrato comunque il suo personale coinvolgimento nell'uso di sostanze proibite), Ender era dotata di una grandissima classe. Alle Olimpiadi vinse 3 medaglie d'oro individuali e una d'argento, una medaglia d'oro e 3 d'argento in staffetta; ai mondiali conquistò 4 medaglie d'oro e 2 d'argento individuali, più 4 ori di staffetta; nei campionati d'Europa si aggiudicò 2 medaglie d'oro individuali e 2 di staffetta. Migliorò 10 primati del mondo nei 100 m stile libero (distanza in cui fu la prima al mondo a scendere sotto i 58, sotto i 57 e sotto i 56 secondi), 4 primati nei 200 m stile libero (prima al mondo a scendere sotto i 2 minuti), uno nei 100 m dorso, 6 nei 200 m farfalla e 2 nei 200 m misti.
Nel maggio 1978 sposò Roland Matthes, uno dei più grandi nuotatori di ogni epoca, dal quale ebbe una figlia. Ben presto però l'unione si sciolse ed Ender si risposò, nel 1983, con il campione del mondo di bob Steffen Grummt, da cui ebbe un'altra bambina.