Scrittore greco (Burgas 1884 - Atene 1974). Perfezionò gli studî di estetica e filologia a Parigi (1919-22), dove maturò l'adesione al marxismo e concepì due componimenti lirici di grande respiro (Τὸ ϕῶς ποὺ καίει "La luce che brucia", 1922; Σκλάβοι πολιορκημένοι "Schiavi assediati", 1927), nei quali i temi della protesta sociale si accompagnavano con le dichiarazioni di fede nell'umanità. Delle istanze sociali e civili si fece da allora interprete, divenendo il corifeo degli intellettuali greci di sinistra. Più che i componenti in versi (᾿Ελεύϑερος κόσμος "Mondo libero", 1965; ᾿Οργὴ λαοῦ "Indignazione di popolo", post., 1975), sono esemplari della sua maturazione stilistica ed espressiva le prose satiriche, nelle quali irrise storture e vizî della società borghese, muovendo da ricostruzioni storiche o mitologiche ben documentate e vivaci (῾Η ἀληϑηνὴ ἀπολογία τοῦ Σωκράτη "La vera apologia di Socrate", 1931, trad. it. 1995; Τὸ ἡμερολόγιο τῆς Πηνελόπης "Il diario di Penelope", 1946; Δικτάτορες "Dittatori", 1956). La concretezza del suo approccio critico risulta dalle raccolte Σολωμικά ("Scritti su Solomòs", 1957, che include il notissimo saggio del 1925 ῾Ο Σολωμὸς χωρὶς μεταϕυσική "Solomòs senza metafisica") e Αἰσϑητικά - Κριτικά ("Scritti di estetica - Saggi", 2 voll., 1958).