Uno degli obiettivi principali della Carta del Cis, la Comunità degli stati indipendenti, è quello di mantenere la pace e la sicurezza nella regione. Essa prevede che in caso di minaccia alla sovranità, alla sicurezza e all’integrità territoriale di uno stato membro, o di minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, possano essere prese alcune misure, tra cui le operazioni di peacekeeping. Queste ultime sono decise dal Consiglio dei capi di stato del Commonwealth col consenso delle parti in conflitto e subito comunicate al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Esse possono essere avviate solo dopo aver raggiunto un accordo di cessate il fuoco. Il compito delle missioni di peacekeeping è poi quello di monitorare l’attuazione dell’accordo per il cessate il fuoco, di creare le condizioni per la negoziazione di una risoluzione pacifica del conflitto e per la restaurazione della legalità e dell’ordine, e infine di controllare le zone di responsabilità delle parti e le zone demilitarizzate.
Dal 1991 le missioni di peacekeeping del Cis sono state inviate in Abcasia, Ossezia Meridionale, Moldavia e Tagikistan. Di fatto si tratta di missioni di peacekeeping svolte da personale solo russo e non multinazionale come quello delle missioni delle Nazioni Unite. Inoltre, pur essendo l’eredità sovietica nei paesi destinatari un elemento di potenziale successo per le truppe russe, il fatto che la Russia abbia interessi economici e strategici nei paesi dove svolge le missioni getta una pesante ombra sull’imparzialità che dovrebbe essere propria delle missioni di peacekeeping, che in questo caso finiscono per rappresentare, piuttosto, uno strumento di ingerenza negli affari interni delle repubbliche dell’estero vicino. Inoltre, il fatto che la Russia abbia progressivamente sostenuto il percorso secessionistico delle regioni separatiste nelle quali ha dispiegato truppe di peacekeeping, riconoscendone in alcuni casi l’autoproclamata sovranità (Abcasia e Ossezia Meridionale), determina un solco profondo tra la concezione russa del peacekeeping e quella propria dei maggiori meccanismi di cooperazione alla sicurezza internazionale.