LACHETE (Λάχης, Laches)
Ateniese, figlio di Melanopo. Eletto stratego per l'anno 427-6 a. C., fu mandato con 20 triere in Sicilia, a combattere Siracusa. Reggeva allora le fila della politica ateniese Cleone. La spedizione non fu molto fortunata: alcuni successi nei primi tempi (occupazioni di Milazzo e di Messina), furono offuscati dai falliti tentativi dell'autunno (su Inessa e su Imera). Assai più i radicali avevano sperato; Lachete, reduce ad Atene, fu posto sotto processo per accusa di corruzione. Assolto, fu da allora in poi avverso a Cleone, amico di Nicia: quando, nel 423, Nicia firmò il patto di tregua per un anno con Sparta, fu Lachete che lo propose all'assemblea popolare per la ratifica. Eletto di nuovo stratego per l'anno 418-7, nell'infausta battaglia di Mantinea (v.) comandò un corpo di 1300 Ateniesi. Duecento d'essi morirono, tra cui lo stesso Lachete e l'altro generale Nicostrato.
Bibl.: J. Kirchner, Prosopographia attica, Berlino 1901, n. 9019; H. Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., XII, col. 336 segg.; K. J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., II, i, Strasburgo 1914, pp. 322, 338 segg., 349 seg.; A. Ferrabino, L'impero ateniese, Torino 1927, pp. 135 segg., 245 segg. Per il nuovo frammento di Filisto concernente Lachete e la prima spedizione di Sicilia v. filisto e inoltre A. Momigliano, in Riv. d. filol. class., n. s., X (1931), p. 555 seg.