LANFRANCO da Cremona (Lanfranco da Crema)
Di origine probabilmente cremonese, si può collocare la sua nascita intorno agli anni Sessanta del XII secolo sulla scorta dei documenti attestanti la sua attività di giureconsulto. Di un "Magister Lanfrancus de Crema, conversus S. Marie de Reno", morto il 27 febbr. 1229, fa menzione il necrologio della canonica di S. Maria di Reno e di S. Salvatore di Bologna, pubblicato da G.C. Trombelli e, in estratto, da M. Sarti (II, p. 295), che ne ricorda la liberalità in favore della canonica medesima. Il suo ingresso come oblato (conversus) nella canonica risale almeno al 1217, come provano alcune fonti bolognesi citate da Sarti (I, p. 394), nelle quali già in quell'anno figura un "Magister Lanfrancus canonicus Sanctae Mariae ad Rhenum".
Sempre a Sarti si deve l'identificazione del "Magister Lanfrancus de Crema" del citato necrologio con il glossatore Lanfrancus, menzionato a più riprese da Uberto da Bobbio, da Guillaume Durand e da Enrico da Susa. In base alle notizie soprattutto di quest'ultimo, T. Diplovatazio ritenne L. originario di Cremona, nonché contemporaneo di Iacopo Baldovini ("Iste floruit temporibus Iacobi Baldovini et aliorum supra dictorum et sic anno Cristi 1236") e assai precocemente "iuris utriusque doctor eximius", tanto che "super ordinarios iuris civilis et canonici pulchra commentaria fecit" (p. 106).
Le tracce dell'attività di L. (per esteso, il nome di Lanfrancus de Crema non ricorre, se non nel necrologio di S. Salvatore), sullo scorcio del secolo XII e al principio del successivo, sono state individuate in glosse sul Digesto (siglate "la.", "lan.", "laf."), segnalate da F.C. von Savigny, e in pochi atti rogati in quegli anni tra Bologna e Vicenza.
In particolare, sono state pubblicate da A. Belloni alcune carte, del 3 maggio 1194, relative a una controversia composta a Bologna da un "Lanfrancus" in favore della canonica di S. Salvatore, circa il possesso di una vigna, dove costui tre volte è detto "magister" e due volte "donnus". Certamente L., al quale Belloni rivendica l'origine cremonese, teneva un insegnamento (alcune fasi del processo si svolgono infatti "in scholis magistri Lanfranci") e nella contesa è giudice accanto a un "Bazianus" identificato da Bellonicon il glossatore, cremonese anch'egli, Giovanni Bassiano.
Già pubblicato da Mittarelli, ed edito anche da Savi, è l'atto rogato a Vicenza il 25 luglio 1209, con cui lo Studio di Vicenza, al momento di interrompere l'attività, cedeva la chiesa e possessione di S. Vito - già sede dello Studio - ai monaci camaldolesi. Fra coloro che presero parte alla cessione figurano, in rappresentanza dello Studio, il noto professore bolognese Cacciavillano e L. ("Ibi dominus Cazzavillanus et Lanfrancus doctores et magistri legum", Mittarelli, p. 213). L., perciò, sembra essersi trasferito a insegnare a Vicenza nel breve periodo di esistenza di quello Studio, la cui fondazione, secondo le cronache di Gerardo Maurisio e di Antonio Godi, si fa risalire al 1203-04, quando sarebbe avvenuto un trasferimento di studenti e professori da Bologna, guidato forse dagli stessi Cacciavillano e Lanfranco.
Data l'ambiguità di questi documenti, che non indicano la provenienza del "Lanfrancus", l'identificazione tra costui e il "Lanfrancus Cremonensis" citato da Enrico da Susa non può essere affermata se non con qualche riserva. Ancor più arduo è stabilire che quest'ultimo sia la stessa persona che il necrologio di S. Salvatore ricorda come originaria di Crema, se non altro perché Enrico da Susa è certamente attendibile quando parla del suo maestro L. come originario di Cremona. Tuttavia, la pronuncia da parte di L., nel 1194, in favore proprio dei canonici di S. Salvatore, di cui, secondo il necrologio, il L. da Crema ricordato nel 1217 sarebbe poi divenuto conversus, nonché la perfetta compatibilità cronologica dei pochi dati offerti dalle fonti rendono possibile l'ipotesi che si tratti, in effetti, della stessa persona: fu professore e giudice a Bologna già nel 1194, poi professore a Vicenza fra il 1203-04 e il 1209 insieme con Cacciavillano; rientrò a Bologna, entro il 1217, fra i canonici di S. Maria di Reno e, contemporaneamente, proseguì la docenza, avendo tra gli allievi Enrico da Susa, che era nato verso il 1200; infine morì a Bologna il 27 febbr. 1229. Sarebbero, perciò, in errore il necrologio e, di conseguenza, Sarti, nell'indicare come città natale di L. Crema, anziché Cremona.
Più problematico, invece, come ammette Maffei, è dare un volto preciso anche al "Magister Lanfrancus canonicus Pallentinus", ricordato in alcuni documenti palentini degli anni 1200, 1206 e 1213, se non altro perché a Palencia, in quegli anni, operava il vescovo Arderico (1184-1207), originario dell'Italia settentrionale, che aveva un fratello di nome Lanfranco, verosimilmente chiamato dal vescovo a insegnare nell'Università spagnola.
Non sono pervenute opere di L. se si eccettua una quaestio, la cui attribuzione a L. (da Crema) è peraltro dubbia, dal titolo De repetenda pecunia a militibus extorta, contenuta nel ms. 109 del Collegio di Spagna di Bologna.
Quanto poi all'affermazione di Diplovatazio, secondo cui Lanfrancus Cremonensis sarebbe stato il primo dottore in utroque iure, essa fu contestata già da Sarti, sebbene soltanto in base alla considerazione che tale qualifica appariva troppo precoce per l'epoca. La congettura ha avuto nuova fortuna a seguito delle ricerche di J.F. von Schulte, che attribuì a L. (da Crema) glosse sulle prime tre Compilationes antiquae, ma è stata definitivamente smontata dalle ricerche di F. Gillmann, avallate poi da S. Kuttner, che hanno dimostrato come la sigla "lan." in quegli apparati fosse, in realtà, un travisamento di quella "lau.", indicante Lorenzo Ispano.
Fonti e Bibl.: G. Maurisio, Historia de rebus gestis Eccelini de Romano ab anno 1183 ad annum circiter 1237, in L.A. Muratori, Rer. Ital. Script., VIII, Mediolani 1726, col. 15; A. Godi, Chronica, ibid., col. 75; Henricus de Segusio, Summa aurea, Lugduni 1568, cc. 20ra, 27vb, 139ra, 245va; G. Durand, Speculum iudiciale, Augustae Taurinorum 1578, I, c. 74va; II, c. 128rb; G.C. Trombelli, Memorie storiche concernenti le due canoniche di S. Maria di Reno e di S. Salvatore insieme unite, Bologna 1752, pp. 329 s.; G.B. Mittarelli, Annales Camaldulenses, IV, Venetiis 1769, pp. 213 s.; I. Savi, Memorie antiche e moderne intorno alle pubbliche scuole in Vicenza, Vicenza 1815, pp. 12 s., 110-112; M. Sarti - M. Fattorini, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus, a cura di C. Albicini - C. Malagola, II, Bononiae 1896, pp. 285 s.; A.F. Bocchi, Il necrologio della canonica di S. Maria di Reno e di S. Salvatore di Bologna: note su un testo quasi dimenticato, in Atti e memorie della Deputazione di storia patria per la Romagna, s. 6, XXIV (1973), pp. 53-131; T. Abajo Martín, Documentación de la catedral de Palencia (1035-1247), Palencia 1986, pp. 232 s., 238 s., 256 s. (per Lanfranco di Palencia); A. Belloni, Baziano, cioè Giovanni Bassiano, legista e canonista del secolo XII, in Tijdschrift voor Rechtsgeschiedenis, LVII (1989), pp. 83-85;I codici del Collegio di Spagna di Bologna, a cura di D. Maffei et al., Milano 1992, p. 342; L.V. Savioli, Annali bolognesi, Bassano 1789, II, 1, p. 264; F.C. von Savigny, Geschichte des römischen Rechts im Mittelalter, IV, Heidelberg 1850, pp. 7, 21 s.; J.F. von Schulte, Literaturgeschichte der Compilationes antiquae, besonders der drei ersten, in Sitzungsberichte der Oesterreichischen Akademie der Wissenschaften, Philos.- hist. Kl., LXVI (1871), pp. 51-53, 60, 62, 67 s., 71, 78, 81; Id., Beiträge zur Literatur über die Dekretalen Gregors IX., Innocenz' IV., Gregors X., ibid., LXVIII (1871), pp. 18, 26; Id., Die Geschichte der Quellen und Literatur des canonischen Rechts von Gratian bis auf die Gegenwart, I, Stuttgart 1875, pp. 198 s.; H. Denifle, Die Entstehung der Universitäten des Mittelalters bis 1400, Berlin 1885, pp. 298 s.; M. Sarti - M. Fattorini, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus, I, Bononiae 1888, cit. pp. 393 s.; F. Gillmann, Lanfrankus oder Laurentius?, in Archiv für katholisches Kirchenrecht, CIX (1929), pp. 598-641 (ora in Id., Gesammelte Schriften zur klassischen Kanonistik, III, 2, a cura di R. Weigand, Würzburg 1993, n. 27); Id., Lanfrankus oder Laurentius? Nachtrag, ibid., CX (1930), pp. 157-186 (ora in Id., Gesammelte Schriften, cit., n. 28); S. Kuttner, Repertorium der Kanonistik (1140-1234). Prodromus corporis glossarum, I, Città del Vaticano 1936, p. 326; Id., L. detto di Cremona, in Nuovo Digesto italiano, VII, Torino 1938, p. 538; A. Sorbelli, Il Medioevo (secc. XI-XV), in Storia della Università di Bologna, I, Bologna 1944, pp. 81, 83 n. 1; A. Pugliese, L. da Crema, in Enc. cattolica, VII, Roma 1951, col. 888; V. Beltrán de Heredia, Los orígines de la Universidad de Salamanca, in La Ciencia tomista, LXXXI (1954), p. 72 (per Lanfranco di Palencia); J. Folliet, Lanfranc de Bologne ou de Créma, in Dictionnaire de droit canonique, VI, Paris 1957, col. 335; G. Ajo - C.M. Sáinz de Zuñiga, Historia de las universidades hispánicas. Orígines y desarrollo desde su aparición hasta nuestros días, Madrid 1957, pp. 196 s. (per Lanfranco di Palencia); P.G. Caron, L. da Crema, in Novissimo Digesto italiano, IX, Torino 1963, p. 447; T. Diplovatazio, Liber de claris iuris consultis, pars posterior, a cura di F. Schulz - H. Kantorowicz - G. Rabotti, in Studia Gratiana, X, Bononiae 1968, pp. 106 s.; G. D'Amelio, Cacciavillano, in Diz. biogr. degli Italiani, XVI, Roma 1973, pp. 18 s.; A. García y García, El "Studium Bononiense" y la península ibérica, in Chiesa diritto e ordinamento della "societas christiana" nei secoli XI e XII. Atti della Nona Settimana internazionale di studi. Mendola… 1983, Milano 1986, p. 252; A. Belloni, Baziano, cioè Giovanni Bassiano…, 1989, cit., pp. 72 s., 79 s., 82; D. Maffei, Fra Cremona, Montpellier e Palencia nel secolo XII. Ricerche su Ugolino da Sesso, in Riv. internazionale di diritto comune, I (1990), pp. 9-30 (ora in Id., Studi di storia delle università e della letteratura giuridica, Goldbach 1995, pp. 1*-22*); K. Pennington, Enrico da Susa, in Diz. biogr. degli Italiani, XLII, Roma 1993, pp. 758-762; C. Frova, Crisi e rifondazione nella storia delle piccole università italiane durante il Medioevo, in Le università minori in Europa (secoli XV-XIX). Atti del Convegno di Alghero… 1996, a cura di G.P. Brizzi - J. Verger, Soveria Mannelli 1998, pp. 32 s.