LANFRANCO
Di questo notaio pontificio non conosciamo il luogo né la data di nascita, che può presumibilmente essere collocata intorno alla metà dell'XI secolo. Non si hanno notizie sulla sua famiglia.
In base alla documentazione sappiamo che L. svolse la sua attività a Roma presso la Cancelleria pontificia; secondo Kehr (p. 104) non era romano.
Abbiamo per la prima volta notizia di L. quando egli scrive l'"impostazione" nel registro pontificio alla data del 24 marzo 1080, a Roma sotto Gregorio VII (Santifaller, p. 199). Per un decennio non si hanno tracce di L. nella documentazione pontificia; poi, a partire dal marzo 1091 fino all'ottobre 1098, egli compare come uno dei personaggi di spicco della Cancelleria di Urbano II. L. partecipò in qualità di scrittore, datario o vicedatario alla stesura di quaranta bolle di Urbano II e una di Pasquale II. Talvolta in questi documenti L. non è direttamente menzionato, ma il suo intervento risulta individuabile dalla scrittura (per la quale vedi le riproduzioni fotografiche in Ménager).
Nel 1091 L. instrumentò quattro bolle, tre delle quali a Benevento tra il marzo e il giugno (Jaffé [=J.], 5445, 5446, 5449 originale) e una a Capua nel luglio (J., 5450 originale). Nel 1092 L. compilò, in qualità di scrittore, e in due casi anche di datario, cinque bolle, tutte ad Anagni, tra il gennaio e il maggio (J., 5457 originale, 5459 originale, 5462 originale, 5464 originale, 5466 originale).
Tra la fine del 1092 e i primi mesi del 1093 L. eseguì una copia conforme del diploma ducale in favore della certosa fondata da Brunone in Calabria, unica attestazione della "partecipazione assai singolare di un notaio pontificio alla diplomatica ducale italo-normanna" (Ménager, p. 18). Molto probabilmente L. redasse la copia mentre si trovava al seguito di Urbano II in occasione del viaggio del pontefice in Calabria.
In quell'occasione Brunone, che dopo la metà dell'XI secolo era stato per un periodo teologo e maestro a Reims e aveva avuto tra i suoi allievi Oddone di Châtillon (divenuto in seguito papa Urbano II), doveva aver chiesto al suo antico discepolo di far redigere dal suo notaio pontificio una copia che meglio soddisfacesse nella sua disposizione formale chi, come Brunone, era stato un tempo cancelliere dell'arcivescovo di Reims (ibid.).
Nel 1093 L. compare in due bolle: una dal Gargano (J., 5483 originale) e una da Anagni (J., 5498 originale). Come scrittore L. compilò quattro bolle nel 1094, due a Roma tra il febbraio e il marzo, una a Pisa nel settembre e una a Pistoia nel dicembre (J., 5504 originale, 5510A originale, 5527 originale, 5532 originale). Più intensa l'attività di L. nel 1095 con dieci bolle: nel febbraio prima a Firenze (J., 5539 originale) e poi a Cremona (J., 5540, 5541 originale), a Piacenza nel marzo (J., 5542 originale, 5543 originale, 5551 originale, 5552 originale, 5553 originale), a Milano nel maggio (J., 5564 originale) e infine a ottobre a Lione (J., 5580 originale). Nel 1096 compilò sette bolle, le prime quattro in Francia, rispettivamente tre a Tours e una a St-Maixent nel marzo (J., 5623 originale, 5628 originale, 5629 originale, 5635 originale), poi tre a Cremona nell'ottobre (J., 5671 originale, 5672 originale, 5673A). Ancora cinque bolle nel 1097 una da Albano (J., 5691 originale), quattro dal palazzo Laterano (J., 5682, 5688, 5691A, 5692 originale) e tre nel 1098, la prima ad aprile sempre dal Laterano e le altre due a Bari nell'ottobre (J., 5700, 5710A originale, 5710B originale).
L'ultima bolla nella quale si ha menzione di L. risale all'aprile del 1100, sotto il pontificato di Pasquale II, nella quale L. svolge la funzione di datario (J., 5827).
A partire da questo momento L. non è più menzionato nella documentazione pontificia. Non conosciamo la data della sua morte.
Durante il periodo del suo notariato curiale L. si firma come "scriptor", "notarius sacri palatii", "vices gerens cancellarii", "vicem agens cancellarii sacri palatii", titoli che confermano il ruolo di assoluto rilievo ricoperto da L. all'interno della Cancelleria pontificia. L. svolse il suo servizio nel corso del quasi trentennale periodo in cui fu a capo della Cancelleria pontificia Giovanni da Gaeta (divenuto nel 1118 papa Gelasio II) che ebbe la sua formazione culturale nel monastero di Montecassino sotto la guida del celebre maestro di retorica Alberico e che per le sue doti fu chiamato alla Cancelleria pontificia da Vittore III, l'abate Desiderio di Montecassino eletto pontefice nel 1086. L. svolse la sua carriera in un momento di particolare rigoglio culturale della Cancelleria papale, nel corso del quale si ebbe una radicale riforma degli usi e della scrittura che comportò l'adozione sempre più frequente del cursus leoninus e la formazione e la definizione di una nuova e più chiara minuscola cancelleresca. Proprio rispetto alla introduzione della nuova splendida minuscola L. ebbe un ruolo decisivo al punto che ne è stato riconosciuto come l'inventore, anche se l'evoluzione della sua grafia si compì grazie anche all'influenza di altri scrittori e, principalmente, dello scriniarius Pietro (Kehr, p. 105).
Fonti e Bibl.: Ph. Jaffé, Regesta pontificum Romanorum, a cura di S. Löwenfeld et al., I, Lipsiae 1885, nn. 5445 s., 5449 s., 5457, 5459, 5462, 5464, 5466, 5483, 5498, 5504, 5510, 5527, 5532, 5539, 5541-5543, 5551-5553, 5564, 5580, 5623, 5628 s., 5635, 5671-5673, 5682, 5688, 5691, 5691A, 5692, 5700, 5710A, 5710B, 5827; H. Bresslau, Handbuch der Urkundenlehre für Deutschland und Italien, I, Leipzig 1912, p. 240 n. 1; P.F. Kehr, Scrinium und Palatium. Zur Geschichte des päpstlichen Kanzleiwesens im XI. Jahrhundert, in Mitteilungen des Instituts für österreichische Geschichtsforschung. Ergänzungsband, VI (1901), pp. 104 s.; H. Hirsch, Zur Beurteilung des Registers Gregors VII., in Festschrift des Akad. Vereins deutscher Historiker in Wien, Wien 1914, pp. 45-48; W.M. Peitz, Das Register Gregors I.: Beiträge zur Kenntnis des päpstlichen Kanzlei- und Registerwesens bis auf Gregors VII., in Ergänzungshefte zu denStimmen der Zeit, s. 2, Forschungen, II, Freiburg i.B. 1917, p. 159 n. 3; L. Santifaller, Saggio di un elenco dei funzionari, impiegati e scrittori della Cancelleria pontificia dall'inizio all'anno 1099, in Bull. dell'Istituto storico italiano per il Medioevo e Arch. Muratoriano, LVI (1940), pp. 199, 203, 210 s., 213-218, 442-451, 453, 455, 459 s., 464-469; P. Rabikauskas, Die römische Kuriale in der päpstlichen Kanzlei, Roma 1958, pp. 97, 113-115, 128, 138, 158; Id., Diplomatica pontificia (praelectionum lineamenta), Romae 1968, p. 65; R. Hüls, Kardinäle, Klerus und Kirchen Roms, 1049-1130, Tübingen 1977, p. 43 n. 26; R. Ménager, L. notaio pontificio (1091-1093), la diplomatica ducale italo-normanna e la certosa di S. Stefano del Bosco, in Studi storici meridionali, II (1983), pp. 3-24; S. Freund, Gelasio II, in Diz. biogr. degli Italiani, LII, Roma 1999, pp. 807 s.