LANGRES
(lat. Andematunum)
Cittadina della Francia nordorientale (dip. Haute-Marne), in origine insediamento fortificato gallo-romano e poi sede vescovile a partire dal 2° secolo. La diocesi di L. comprendeva, nel Medioevo, la parte settentrionale del ducato di Borgogna ai confini della Champagne, della Lorena e della Franca Contea.La cattedrale di Saint-Mammès, ricostruita nella seconda metà del sec. 12°, operò una delle prime sintesi tra la tradizione romanica borgognona, fortemente segnata dalle reminiscenze antiche, e le invenzioni della prima arte gotica dell'Ile-de-France. L'edificio venne costruito procedendo da E verso O a partire dagli anni intorno al 1140; il grosso dei lavori era compiuto al momento della dedicazione nel 1196.Dietro il massiccio nucleo della facciata settecentesca (1760-1768), che riprende il partito a due torri della facciata precedente, si estende il corpo longitudinale a sei campate con navate laterali. Il restringimento della navata centrale verso O si deve spiegare con la necessità di raccordarla alla facciata primitiva; questo elemento rivela le dimensioni del corpo longitudinale originario, mentre la precoce esistenza di un chiostro posto a S dello stesso corpo longitudinale permette di concludere che il muro di gronda della navata laterale meridionale riprende il tracciato dell'edificio anteriore, sul quale non è dato peraltro sapere di più.Il transetto sporgente è dotato, nelle campate esterne, di cappelle orientate che terminano in absidi racchiuse in un muro rettilineo. Il coro presenta una campata diritta fiancheggiata da navate laterali, seguita da un'abside a nove lati circondata da un deambulatorio, come nel coro dell'abbaziale cistercense di Clairvaux II. In origine, il capocroce prevedeva, come nel caso della cattedrale di Sens, una sola cappella assiale, la cui pianta non può però essere restituita con certezza; esso fu rimaneggiato e completato nel sec. 14° con l'aggiunta di otto cappelle radiali, cinque delle quali si conservano ancora nella sezione centrale.L'alzato e la struttura della navata centrale riprendono, adattandoli, elementi dell'architettura romanica borgognona. Nelle campate diritte i possenti pilastri compositi a nucleo cruciforme con paraste scanalate sulle facce e colonnette negli angoli - elementi questi che si prolungano fino alle volte - ne scandiscono nettamente il ritmo. Il livello intermedio, chiaramente delimitato da cornici aggettanti, di cui quella in basso corre anche intorno ai supporti, prevede in ogni campata tre arcate; le due arcate laterali si aprono sui sottotetti delle navate laterali, mentre la centrale è cieca. Le finestre alte, semplici monofore, si allineano sull'asse dell'arcata cieca.L'abside presenta una diversa articolazione; anch'essa prevede tre livelli impostati alle stesse quote di quelli delle campate diritte, ma cambiano le proporzioni: le arcate del primo livello poggiano su affusolate colonne monolitiche e sono più strette e meno slanciate di quelle della navata centrale, elemento questo che comporta la presenza di un'alta fascia di muro pieno fino al livello intermedio delle false tribune, aperte sull'abside attraverso doppie arcate, dove la decorazione dei pilastri scompare. Le finestre alte, assai vicine le une alle altre, sono meno slanciate che non nella navata e ciò dipende essenzialmente dalla copertura a quarto di sfera che distingue nettamente l'abside dal resto dell'edificio, dove l'impiego di volte ogivali ha permesso di aumentare le dimensioni delle aperture nelle parti alte.Per quanto riguarda la partizione dell'elevato, la cattedrale di L. si inscrive bene nella tradizione borgognona inaugurata dalla grande abbaziale di Cluny III e proseguita nella basilica del Sacré-Coeur di Paray-le-Monial, nell'abbaziale di Notre-Dame della Charité-sur-Loire, nel Saint-Lazare di Autun e nella collegiale di Notre-Dame di Beaune. Ma a L. la 'muralità' del livello intermedio è meno accentuata e giunge anche a essere quasi negata nell'abside, sotto l'influsso dei primi edifici gotici ad arcate traforate continue, come la cattedrale di Sens. Si osserva sempre un trattamento particolare della zona absidale, come nell'architettura romanica, ma a L. le linee orizzontali appaiono continue in tutto l'edificio e questo elemento traduce il nuovo intento, proprio dell'architettura gotica, di unificare l'interno degli edifici, con le volte ogivali che si impostano nettamente al di sopra della base delle finestre alte.Nella parte più antica, costituita dal coro, la struttura muraria è assai ricercata: per ragioni di equilibrio, le masse si assottigliano progressivamente passando da un livello all'altro dell'elevato, laddove nel corpo longitudinale il muro d'ambito della navata centrale risulta del medesimo spessore in tutta la sua altezza. La navata centrale venne contraffortata fin dall'origine con archi rampanti, ma non è possibile affermare se ciò avvenisse anche per il coro, salvo che per il punto di giunzione tra l'abside e la parte destra, dove nel sottotetto rimangono gli attacchi di archi rampanti che permettono di restituire un sistema in cui le ghiere si impostavano assai più in basso di quelle che le hanno rimpiazzate in epoca moderna.La decorazione del coro è particolarmente ricca e accurata; essa consiste essenzialmente in una ornamentazione vegetale, che segue assai da vicino lo schema corinzio a foglie d'acanto e che si sviluppa sui capitelli del piano terreno. Anche la ghiera esterna delle arcate inferiori è decorata da motivi vegetali, così come l'assise posta sotto l'appoggio del livello intermedio, ove si sviluppano pesanti girali. I capitelli delle arcate delle false tribune sono decorati con girali popolati di animali o di figure umane.Nel corpo longitudinale i capitelli, più semplici, sono decorati da foglie lisce, le basi non sono più attiche ma presentano una sovrapposizione di una gola a un singolo toro, le colonnette d'angolo dei pilastri sono in muratura piana e non più con disposizione en délit, i tre tori degli archi ogivali sono separati da gole, le volte stesse sono meno bombate di quelle del coro.Con il coro, iniziato nel quinto decennio del sec. 12° e non nella seconda metà del secolo, come si è a lungo creduto - una datazione alta, che viene rafforzata per es. dalle affinità della decorazione con alcuni capitelli del nartece dell'abbaziale di Vézelay -, la cattedrale di L. acquisisce un ruolo certamente più importante di quello che le è stato generalmente accordato: non si tratta più di un edificio arcaico fortemente ancorato alla tradizione borgognona e segnato dall'architettura cistercense; è invece possibile vedervi uno dei più precoci esempi, insieme con il nartece dell'abbaziale di Saint-Bénigne a Digione, della sintesi di diverse correnti, Romanico borgognone e Gotico dell'Ile-de-France, che finì a sua volta per segnare gli sviluppi ulteriori dell'architettura cistercense, in particolare il coro di Clairvaux II (1154-1174). Così, nello stabilire il primato della cattedrale di L. nella storia degli inizi dell'architettura gotica in Borgogna, ricerche recenti (Viard, Decron, Wu, 1994) hanno riabilitato questo monumento, che testimonia in maniera esemplare l'ascendente esercitato dalle cattedrali sull'architettura regionale.Oltre alla cattedrale di Saint-Mammès, L. conserva un altro significativo monumento di architettura medievale nella chiesa di Saint-Martin, a cinque navate, realizzata nello stile gotico della Champagne e parzialmente modificata nel 18° secolo. Nel Mus. Saint-Didier e nel tesoro della cattedrale sono infine conservati materiali di epoca medievale, con particolare riguardo alla scultura.
Bibl.: W. Schlink, Zwischen Cluny und Clairvaux. Die Kathedrale von Langres und die burgundische Architektur des 12. Jahrhunderts (Beiträge zur Kunstgeschichte, 4), Berlin 1970; G. Viard, B. Decron, F.C. Wu, La cathédrale Saint-Mammès de Langres. Histoire, architecture, décor, Langres 1994.D. Sandron