Poeta svedese (Wivalla, Närke, 1605 - Stoccolma 1669). Spirito irrequieto e vagabondo, viaggiò per tutta Europa sotto falsi nomi e titoli, giungendo in tal modo fino a un matrimonio; smascherato, fu perseguitato dal suocero, che ottenne nel 1634 la sua deportazione in Finlandia. Tornato a Stoccolma, fu insegnante e piccolo avvocato. La sua lirica, scritta in gran parte in carcere, è la prima affermazione originale di un poeta svedese. Essa è di carattere occasionale, erotico, cortese, anche idillica, piena di una sensuale gioia di vivere, che si esprime fin nei suoi salmi davidici. La più nota e delicata espressione ne è il poema Ack libertas, due ädla ting ("Ah, libertà, nobile oggetto"), scritto appunto in attesa della condanna. W. non provvide a raccogliere le sue opere; un'edizione completa venne curata da H. Schück (1895).