LASO (Λάσος, Lasus)
Musico greco, di Ermione, figlio di Carmino, nato secondo Suida nella 58ª olimpiade. Visse alla corte d'Ipparco, dove avrebbe scoperto le falsificazioni d'Onomacrito. La tradizione vuole sia stato maestro di Pindaro. Fu noto come musicista, ma anche come poeta e autore di savie sentenze (λασίσματα).
Si dice che sia stato il primo a scrivere un libro di musica e che la partizione sua sia stata poi conservata da tutti quanti i suoi successori. Si ricorda di lui un inno in onore di Cerere composto senza l'uso della lettera esse. Ma tra le sue composizioni poetiche le più famose furono i ditirambi, tanto che vi fu chi a lui e non ad Arione attribuì l'invenzione del ditirambo. Da un passo non del tutto chiaro di Plutarco (De musica, cap. 29) sembra però ricavarsi che L., inspirandosi alla ricchezza di toni della musica del flauto, abbia arricchito assai quella della cetra. Sappiamo che una vita di L. venne scritta da Cameleonte d'Eraclea.
Bibl.: I frammenti in T. Bergk, Poetae lyrici graeci, III, 2ª ed., Lipsia 1914, p. 376 segg.; E. Diehl, anth. lyr., II, p. 60; Schmid-Stählin, Geschichte der griech. Literatur, I, i, Monaco 1929, p. 545 seg.