LATINA (App. II, 11, p. 163)
Secondo il censimento del 4 novembre 1951 il comune di L. aveva 35.187 ab. residenti, dei quali 14.588 in città, 1348 nei dieci borghi (Bainsizza, Carso, Faiti, Grappa, Isonzo, Montello, Piave, Podgora, Sabotino e S. Michele); 603 allo scalo ferroviario, il resto in casali e case sparse. I danni assai gravi prodotti dalla guerra soprattutto ai borghi e a molte case rurali sono ormai interamente riparati.
La città si è molto sviluppata nell'ultimo decennio. Il piano originale, a pianta radiale con una vasta piazza centrale e contorno regolarmente ottagonale, è mantenuto nella successiva espansione fino alla circonvallazione, il cui percorso si sviluppa ancora nella figura di un ottagono, piuttosto irregolare; al di là il piano abbandona in qualche settore la figura primitiva. L'agglomerazione assume sempre più l'aspetto di città, per la comparsa, verso la periferia, di costruzioni elevate, e per l'accresciuto movimento commerciale in relazione alla funzione che sempre più si afferma di centro agricolo e di traffico, onde il moltiplicarsi delle linee automobilistiche irradianti all'interno verso la montagna lepina, verso i Colli Laziali, verso Terracina, Formia, Napoli. Intorno alla stazione ferroviaria si va formando un centro industriale. Tra le nuove strade la Pontina è quella che provvede alle più dirette comunicazioni con Roma. Il 31 dicembre 1958 il comune di L. aveva 48.003 ab., con aumento del 36,4% circa rispetto al 1951.
La provincia di L. è costituita da varie parti che hanno caratteristiche molto diverse: l'Agro Pontino, la montagna lepina retrostante l'agro di Fondi, la regione litoranea meridionale e le Isole Ponziane. L'Agro Pontino rappresenta ormai la parte più ricca. Restaurati i danni di guerra, tutti i coloni sono divenuti proprietarî: al frumento, che aveva prima l'assoluta prevalenza, si associano altre colture, la barbabietola e gli ortaggi (carciofi, pomodori); negli appezzamenti da più tempo bonificati, compaiono ormai alcuni alberi. Le attività industriali fanno la loro comparsa con uno zuccherificio, una fabbrica di macchine agricole, un cementificio, ecc. Con l'area bonificata di Aprilia l'agro si ricollega alla Campagna Romana. Nella montagna lepina i caratteri e gli aspetti tradizionali rimangono press'a poco immutati; il centro maggiore è Sezze (7500 ab.). Nell'agro di Fondi la bonifica non è ancora ultimata. Una nuova strada litoranea collega Terracina (16.674 ab. nel centro) con Gaeta e Formia, contribuendo allo sviluppo della zona marittima. Quivi è Gaeta (v.), che come centro superava nel 1951 la stessa L. (17.548 ab.). Per le isole, vedi la voce ponziane, isole, in questa Appendice.