latini
Antico popolo che in età storica abitava il Latium vetus. È il più antico strato di indoeuropei immigrati forse al principio dell’Eneolitico e diffusi originariamente su tutto l’arco tirrenico dal Lazio alla Sicilia. Appartengono probabilmente ai l. le tombe a inumazione dell’Età del bronzo e certamente quelle a cremazione della prima Età del ferro delle necropoli albane e di Roma (Foro Romano), e i resti di capanne della prima Età del ferro sul Palatino e nel Foro Romano. I l. vivevano in villaggi posti su alture difese da rozzi argini di terra. Oltre a Roma, emergevano Alba Longa, Tuscolo, Ariccia, Lanuvio e, in grado minore, Tivoli, Preneste, Gabi, Pedo, Fidene, Ardea e Laurento. Comuni istituzioni religiose e periodici raduni nei santuari, come quello di Iuppiter Latiaris sul Monte Albano (centro di una Lega religiosa diretta da Alba, che in primavera vi celebrava le Latinae feriae), rafforzavano in queste città, pur molto spesso rivali, il sentimento di un’origine comune. Durante il dominio etrusco o nel corso della crisi che succedette alla caduta della monarchia in Roma sembra che fra i l. si costituisse una nuova Lega, che aveva il suo centro presso l’ara di Diana in nemore Aricino, con l’esclusione di Roma. Ma questa, dopo la vittoria al Lago Regillo, impose il foedus Cassianum (493), che sulla base della parità dei diritti sanciva l’alleanza difensiva con i l., giustificata dal pericolo rappresentato dai volsci e dagli equi; il comando militare spettava alternativamente ai magistrati romani e al dittatore, che era il supremo magistrato della Lega. Nelle guerre del 5° sec. l’iniziativa si andò sempre più concentrando nelle mani di Roma, così che di fatto, se non di diritto, sul principio del sec. 4° Roma aveva una posizione egemonica nella Lega. Dopo una ribellione dei l. (340-338), la Lega fu sciolta, Roma strinse patti con le singole città rimaste indipendenti (Tivoli, Preneste, od. Palestrina, Cori) e diede la cittadinanza alla maggior parte delle città del Latium vetus. In età imperiale sopravvisse una latinità giuridica (il diritto latino) che contraddistingueva un particolare statuto di persone e comunità (colonie latine).