(gr. Λητώ) Dea greca. Figlia del Titano Ceo e della Titanide Febe, generò da Zeus Apollo e Artemide. Dovendo dare alla luce i due gemelli, andava in cerca di un luogo che le desse asilo, negatole dovunque per la proibizione della gelosa Era; infine l’accolse la sterile isola errante di Ortigia, che ottenne in ricompensa di esser fissata al fondo del mare e fu poi chiamata Delo, cioè «la brillante». I dolori del parto di L. durarono 9 giorni e 9 notti finché le dee che l’assistevano mandarono Iride a chiamare Ilizia, dea delle nascite, che l’aiutò a partorire. Altre leggende narrano che L., in forma di lupa, si era recata a Delo dal paese degli Iperborei, e parlano del suo soggiorno in Licia, dove i pastori, che avevano voluto impedire alla dea di bagnare nello stagno i figli, erano stati mutati in rane. Fra gli altri miti relativi a L. sono famosi l’uccisione da parte di Apollo e Artemide dei figli di Niobe (➔) e l’uccisione del gigante Tizio, che aveva tentato di violentarla.
L’arte antica la rappresenta sia in simulacri, sia in scene mitologiche con Artemide e Apollo, su vasi dipinti, rilievi votivi, specchi etruschi. È sempre panneggiata, spesso con capo velato, di forme matronali.