Generale, uomo politico, fisico e matematico (Nolay, Côte-d'Or, 1753 - Magdeburgo 1823). Entrato nel Comitato di salute pubblica, nell'ottobre 1793 studiò e diresse insieme al gen. Jourdan le operazioni per sbloccare Maubeuge, organizzò ben 14 armate, complete di quadri, guidò le operazioni contro i Vandeani e la vittoriosa campagna di Fleurus (giugno 1794). Eletto da 14 dipartimenti, entrò nel direttorio il 14 nov. 1795 con l'incarico di dirigere gli affari della Guerra; ebbe il merito di riconoscere il genio del Bonaparte e, soprattutto, di preparare col Moreau e il Jourdan il grande piano d'attacco a tenaglia, per l'alto Reno-Danubio e per l'Italia settentrionale, contro l'Austria. Chiamato a far parte del Tribunato, per fedeltà agli ideali repubblicani presto si schierò contro il potere personale di Napoleone, che tuttavia lo trattò generosamente; dietro suo suggerimento anzi scrisse La défense des places fortes (1810), di cui furono utilizzate nell'arte della fortificazione due proposte: dello spalto di contropendenza delle batterie per casematte e dei muri distaccati di scarpa (muri alla C.). Quando la Francia fu invasa nel 1814, il C. offrì i suoi servigi a Napoleone, che poi durante i Cento Giorni lo nominò ministro degli Interni e pari di Francia; alla Restaurazione fu proscritto dai Borboni, e morì in esilio. Al C., matematico e fisico di grande levatura, si devono le Réflexions sur la métaphysique du calcul infinitésimal (1797), nelle quali difende il metodo leibniziano degli infinitesimi; studî di meccanica (ricordiamo un teorema classico sui moti impulsivi), di geometria (al C. si deve il nome di quadrilatero piano "completo").