SPALLANZANI, Lazzaro
Biologo, nato a Scandiano il 12 gennaio 1729, morto a Pavia il 12 febbraio 1799. Iscritto alla facoltà di giurisprudenza all'università di Bologna (1747), si dedicò poi completamente alle scienze, dietro l'esempio e con l'aiuto della cugina Laura Bassi. Prese gli ordini sacerdotali, e insegnò poi logica, metafisica e greco nel collegio di Reggio (1755); due anni dopo fu chiamato a insegnare fisica e matematica in quell'università. Nel 1763 passò a Modena, dove insegnò greco e matematiche nel collegio S. Carlo ed ebbe la cattedra di fisica e di filosofia all'università. Nel 1769 si trasferì alla cattedra di scienze naturali dell'università di Pavia, dove rimase per tutta la vita.
I problemi affrontati dallo S. sono fra i più vasti e importanti della biologia. A tutti egli applicò, con singolare perizia, il metodo sperimentale, raggiungendo risultati di fondamentale importanza, che lo fanno a buon diritto considerare come uno dei più illuminati fondatori della biologia modema.
Nel Saggio di osservazioni microscopiche concernenti il sistema della generazione de' signori di Needham e Buffon (Modena 1765), che costituisce uno dei maggiori suoi titoli di gloria, lo S. affrontò il problema della generazione spontanea e poté vittoriosamente contraddire le argomentazioni del Buffon e gli esperimenti del Needham, dimostrando che gl'Infusorî si originano sempre e soltanto da germi ("picciol'uova") preesistenti, e che, quando questi vengono distrutti col calore, le infusioni rimangono sterili. Veniva sfatata così anche per gli Infusorî la leggenda della generazione spontanea negata già per gli Insetti dal Redi.
Fra li altri studî sul problema della generazione sono da ricordare soprattutto quelli sugli Anfibî, dove lo S. dimostrò la necessità del contatto del liquido spermatico con le uova, per la fecondazione, negando così l'asserito potere fecondativo dell'aura seminalis, capace di trasmettersi per via aerea. Non comprese però il valore degli spermatozoi ("vermicelli spermatici") che considerava come animaletti analoghi agl'Infusorî. Per quanto riguarda il meccanismo dello sviluppo, egli si schierò fra i partigiani della teoria della preformazione (v. embriologia). Di grande importanza sono anche le ricerche esposte nel Prodromo di un'opera da imprimersi sopra le riproduzioni animali (Modena 1768), ricerche concernenti le capacità di rigenerazione di alcuni animali e che destarono grande interesse fra gli scienziati e i filosofi di tutto il mondo; per esse lo S. deve essere considerato il precursore dei moderni studî di morfologia sperimentale.
Le ricerche sulla circolazione (Dell'azione del cuore nei vasi sanguigni, Modena 1768; Dei fenomeni della circolazione osservata nel giro universale dei vasi, ecc., Modena 1773) sono anch'esse un modello di perfetta ricerca sperimentale. Lo S. fu il primo ad osservare il passaggio del sangue dalle arterie nelle vene, attraverso i capillari, negli animali a sangue caldo, e precisamente nell'embrione di pollo. A questa scoperta egli dava una grande importanza, ma a noi sembrano ben più notevoli gli studî sulla meccanica circolatoria, e in particolare quelli sull'azione del cuore, sull'elasticità delle arterie, ecc., che lo fanno considerare come uno dei creatori di questo importante ramo della fisiologia. Simili apprezzamenti si possono fare sulle sue ricerche sulla digestione (in Dissertazioni di fisica animale e vegetabile, Modena 1780), in cui poté dimostrare l'azione digestiva del succo gastrico, indipendentemente da ogni azione meccanica delle pareti del tubo digerente, e la diversità dei processi digestivi dalla fermentazione; riuscì anche a ottenere la digestione in vitro, fornendo così un nuovo, prezioso mezzo d'analisi del chimismo della digestione. Gli studî sulla respirazione (in Opuscoli di fisica animale e vegetabile, Modena 1776; e Memorie sulla respirazione, Milano 1803, a cura di J. Senebier) arrecano anch'essi contributi fondamentali a questo capitolo della fisiologia; basti ricordare che accertano l'importanza della respirazione cutanea degli Anfibî e confermano sperimentalmente l'ipotesi della respirazione interna dei tessuti proposta dal matematico Lagrange.
Delle molte opere minori ricordiamo: gli studî sulla facoltà dei pipistrelli di orientarsi nell'oscurità e di evitare gli ostacoli; sull'elettricità delle torpedini; sulla riproduzione delle anguille; le ricerche talassografiche eseguite a Portovenere; le riflessioni sull'animalità delle spugne; le molte osservazioni relative alla zoologia descrittiva, alla mineralogia, alla geologia, alla fisica, ecc., contenute nei Viaggi alle Due Sicilie (Pavia 1792-97) e nel Viaggio in Oriente (Torino 1888, a cura di N. Campanini); gli esperimenti di fecondazione artificiale della cagna, ecc. In tutte le opere di S. si ammira la notevole maestria dello scrittore, e non sono rare le pagine salienti per singolare efficacia ed eleganza di stile.
Questa sommaria esposizione delle principali ricerche dello S. basta a dimostrare come egli sia da annoverare fra i più grandi biologi, e come, se pure non è assurto alla formulazione di concezioni teoriche generali, abbia aperto nuove vie e segnato nuovi indirizzi alla ricerca, così nei problemi di biologia generale, come in quelli della fisiologia. Egli può essere considerato ancor oggi come un maestro nell'applicazione ai problemi biologici del metodo sperimentale.
Le opere dello S. (A. Fabroni ne elenca 40, a cui se ne devono aggiungere tre, di cui due postume) furono ripubblicate, in parte, a Milano (1825-26, voll. 6). Il Saggio fu ancora pubblicato, con introduzione e note di G. Rossi, a Bari (1914). Diversi suoi lavori ebbero anche edizioni francesi, curate dal bibliotecario di Ginevra Jean Senebier, amico dello S. Un'edizione nazionale delle opere, a cura della R. Accademia d'Italia, è in corso di stampa (I segg., Milano 1932 segg.).
Bibl.: A. Fabroni, in Vitae italor. doctrina excellentium, XIX, Pisa 1804-05, p. 39; P. Pozzetti, Elogio di L. S., Parma 1800; N. Campanini, Storia documentale del museo di L. S., Bologna 1888; Numero unico in onore di L. S., ivi 1899; A. Jona, Nel primo centenario della morte di L. S., Reggio 1900; A. d'Ancona e O. Bacci, Manuale della letteratura italiana, Firenze 1910; P. Capparoni, in Profili bio-bibl. di medici e naturalisti, Roma 1928; id., in Riv. chir., XVII (1934); G. Montalenti, L. S., Milano 1928; id., L. S., in Nuova Antologia, 1° febbraio 1929; Municipio di Reggio nell'Emilia, Onoranze a L. S. nel secondo centenario della nascita, Reggio 1929.