Romanziere e commediografo danese (Copenaghen 1904 - Lyngby 1956). Tipico esponente della letteratura degli anni Trenta, predilesse nei suoi romanzi il tema della rassegnata quotidianità dei piccoli uomini soffocati dalla società, dalla burocrazia e dall'incubo della disoccupazione: De Halve ("Mezze figure", 1927); la trilogia Leif den lykkelige ("Leif il fortunato", 1928-29); Kontormennesker ("Burocrati", 1933); Det maa gerne blive Mandag ("Venga pure il lunedì", 1934); Hvordan i morgen? ("E domani?", 1938). Diverso l'argomento del suo miglior romanzo, En kvinde paa fyrre ("Una donna sulla quarantina", 1940), storia di una donna che ha cercato il successo, e si ritrova sola alle soglie dell'età matura. Meno riuscito è il ciclo Dette latterlige Land ("Questo ridicolo paese", 1941-50). Tra le numerose opere: Barnet ("Il bambino", 1936); Fronten ("Il fronte", 1945); Frisøndag ("Domenica di libertà", 1954).