VALIANI, Leo
Storico e uomo politico, nato a Fiume il 9 febbraio 1909. Il suo cognome originario è Weiczen. Aderì giovanissimo al Partito comunista e, nonostante alcune perplessità connesse a quella militanza, vi restò fino al 1939, anche perché lo considerava il partito più determinato nella lotta al fascismo. Laureatosi in Scienze politiche, fu arrestato una prima volta per antifascismo nel febbraio 1928. Scontò quasi un anno di carcere, ma venne prosciolto in istruttoria e inviato al confino di polizia a Ponza per un anno. Arrestato di nuovo nel 1931, fu condannato a 12 anni e 7 mesi di carcere per propaganda antifascista, pena poi ridotta a poco più di 5 anni e scontata nei penitenziari di Lucca e Civitavecchia. Fuoriuscito in Francia nel 1936, fu in Spagna come corrispondente di guerra, ma alla fine del 1939 fu internato in Francia. Nel frattempo, a causa della posizione critica assunta nei confronti del patto di non aggressione tra Germania e Unione Sovietica, era stato espulso dal Partito comunista e si era avvicinato al movimento Giustizia e Libertà. Nel 1940 fuggì dal campo d'internamento e riuscì a riparare in Messico. Tornato in Italia nel settembre 1943, V. assunse a Milano la segreteria del Partito d'azione per l'Italia settentrionale, rappresentandolo all'interno del Comitato di liberazione nazionale per l'Alta Italia. Nel 1945 venne nominato membro della Consulta nazionale e nel giugno 1946 fu eletto deputato all'Assemblea Costituente nella lista del Partito d'azione, interpretando la sua militanza politica come uno sforzo necessario che il Partito d'azione avrebbe dovuto compiere per stabilire un legame tra il movimento operaio e i ceti medi democratici. Quando il Partito d'azione si sciolse, V. rimase indipendente e si dedicò agli studi storici e all'attività giornalistica. Nel febbraio 1956 partecipò alla costituzione del Partito radicale, che nasceva da una scissione a sinistra del Partito liberale. Nel 1980 fu nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica S. Pertini ed entrò come indipendente al gruppo senatoriale del Partito repubblicano. Nel 1994 ha aderito al gruppo parlamentare della Sinistra democratica.
Fu membro del comitato di direzione della Rivista storica italiana e, per anni, scrisse recensioni e articoli politici per il Corriere della Sera. Convinto assertore di una democrazia forte, si batté strenuamente dalle colonne del Corriere della Sera contro il terrorismo e contro tutti coloro, politici e magistrati, che a suo vedere indulgevano a un eccessivo ''garantismo''.
Come storico, V. ha fornito contributi importanti allo studio del socialismo e dell'Italia contemporanea: Tutte le strade conducono a Roma (1947); Storia del movimento socialista. L'epoca della prima internazionale (1951); Dall'antifascismo alla Resistenza (1959); Il Partito socialista italiano nel periodo della neutralità, 1914-1915 (1963); Azionisti, cattolici e comunisti nella Resistenza (in collaborazione con G. Bianchi ed E. Ragionieri, 1971). Accanto a questi studi si ricorda come ricerca di notevole impegno storiografico quella dedicata alla crisi dell'Impero asburgico alla vigilia del conflitto mondiale: La dissoluzione dell'Austria-Ungheria (1966). Sulla sua vita e sul suo impegno politico, infine, si ricorda una lunga intervista raccolta da M. Pini: Leo Valiani. Sessant'anni di avventure e battaglie (1983).