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ALLACCI, Leone

di Silvio Giuseppe MERCATI - Enciclopedia Italiana (1929)
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ALLACCI, Leone

Silvio Giuseppe MERCATI

Eminente teologo ed erudito greco del sec. XVII. Nato a Chio nel 1586 da Nicola Allatios ('Αλλάτιος, in ital. Allacci o Allaccio, o Allazio), fece i primi studî sotto lo zio materno Michele Neuridis, che lo volle condurre a Roma per collocarlo nel collegio greco di S. Atanasio. Ma Leone, essendo ancor troppo giovane per esservi ammesso, rimase a Paola e a Napoli affidato alle cure di Mario Spinelli che gli fece studiare più il latino che il greco. Entrato nel collegio greco alla fine del 1599, studiò profondamente le lingue classiche, si laureò in filosofia e teologia, senza però accedere agli ordini sacri. Rimasto per un triennio al servizio di Bernardo Giustiniani vescovo di Anglona e Tursi, si recò a Chio, dove l'arcivescovo latino Marco Giustiniani lo elesse suo vicario generale. Ritornato a Roma, per dedicarsi allo studio della medicina sotto la guida di Giulio Cesare Lagalla, di cui poi scrisse la vita in latino, conseguì il diploma di dottore nell'ottobre 1616. Ma non per questi studî, sibbene per la vasta sua conoscenza degli autori sacri e profani tanto greci quanto latini la reputazione dell'Allacci crebbe di giorno in giorno. Paolo V lo nominò professore (ora scrittore) di lingua greca alla Biblioteca Vaticana; Gregorio XV gli affidò l'incarico di trasportare a Roma da Heidelberg la Biblioteca Palatina (ora fondo Vaticano-Palatino) donata alla Santa Sede dall'elettore di Baviera Massimiliano I dopo l'espugnazione della città per opera del Tilly. Di questa delicata missione compiuta con prudenza ed energia, della quale stese un'accurata breve relazione, il pontefice pensava di premiarlo degnamente. Ma per l'inattesa morte di Gregorio XV l'Allacci fu privato di un augusto protettore, che non ritrovò nel successore Urbano VIII. Godette però la protezione del cardinale Lelio Biscia, e Francesco Barberini lo nominò suo bibliotecario. Alla morte di Luca Holstenio (1661) fu da Clemente VII eletto primo custode della Biblioteca Vaticana. Morì il 19 gennaio 1669.

Della sua instancabile operosità, della sua vastissima erudizione nella letteratura sacra e profana fanno bella testimonianza le così dette Carte Allacciane della Biblioteca Vallicelliana di Roma, formanti duecentotrenta mazzi o volumi, nelle quali, oltre alle opere manoscritte dell'Allacci, di cui parecchie ancora inedite, sono copie sue e dei suoi amanuensi ed eredi di molti codici greci, latini e italiani. Le numerosissime pubblicazioni dell'Allacci (una sessantina) comprendono: 1. edizioni di testi antichi, tradotti e annotati, per le quali si meritò la lode di Editor princeps (Socratis, Antisthenis et aliorum Socraticorum epistulae, Parigi 1637; Monumentum Adiulitanum, Roma 1638; Excerpta varia Graecorum Sophistarum ac Rhetorum, Roma 1641; Σύμμικρα sive opusculorum Graecorum et Latinorum vetustiorum et recentiorum libri decem, Roma 1668; Georgii Acropolitae historia, Parigi 1651, nella collezione storica bizantina del Louvre); 2. opere riguardanti le controversie tra Roma e Bisanzio, scritte coll'intento di attenuare le divergenze e di accentuare le concordanze dottrinali e disciplinari comuni alle due chiese (opera capitale De Ecclesiae occidentalis atque orientalis perpetua consensione, Colonia 1648); 3. opere di storia letteraria (De patria Homeri, Lione 1640, e una serie di diatribe De Psellis eorumque scriptis, Roma 1634, De Georgiis, Parigi 1651, De Symeonum scriptis, Parigi 1664, ecc., con le quali tentò di eliminare le confusioni prodotte dall'omonimia); 4. opere di varia erudizione (Animadversiones in antiquitatum Etruscarum fragmenta, Parigi 1640 e Roma 1642; De mensura temporum antiquorum et praecipue Graecorum, Colonia 1645).

L'Allacci si rese pure benemerito della letteratura italiana con due opere importanti: 1. Poeti antichi raccolti da codici manoscritti della Biblioteca Vaticana e Barberina, Napoli 1661, accompagnati da dotte Illustrazioni (ristampate a Firenze nel 1847), prima parte di più ampio lavoro intorno ai poeti italiani dei primi secoli, 2. Drammaturgia divisa in sette indici, Roma 1666, ricchissima lista di opere teatrali edite e inedite in lingua italiana (accresciuta e continuata fino all'anno 1755, Venezia 1755). Come altri umanisti del tempo, scrisse anche poesie d'occasione in greco e latino (Eridanus, Melissolyra in lode del Petavio, Hellas per il natale del Delfino, poesie per Cristina di Svezia).

Bibl.: S. Gradi, Leonis Allatii vita (incompleta, in Mai, Nova Patrum Bibliotheca, VI, ii, pp. v-xxviii); E. Legrand, Bibliographie hellénique du XVIIḥme siècle, III, Parigi 1895, 435-471; C. Mazzi, Leone Allacci e la Palatina di Heidelberg, in Propugnatore, n. s., IV-V, Bologna 1891. - Per le carte Allacciane v. Archives des Missions scientifiques et littéraires, 1887, 3ª serie, XIII, pp. 850-856; E. Martini, Catalogo di manoscritti greci esistenti nelle biblioteche italiane, II, Milano 1902, pp. 201-233.

Vedi anche
Gian Vittorio Róssi Umanista (Roma 1577 - ivi 1647). Fu per 18 anni segretario del card. A. Peretti. Il suo nome è affidato soprattutto a una serie di circa 300 brevi biografie di illustri contemporanei, Pinacotheca imaginum, ecc. (3 voll., 1643-48), ricche di notizie utili. Per la stessa ragione sono importanti i 4 volumi ... Alessandro VII papa Fabio Chigi (Siena 1599 - Roma 1667), vescovo di Nardò e inquisitore di Malta (1635), nunzio a Colonia (1639) e (1643-48) presso il congresso della pace in Münster (Vestfalia), dove, obbedendo alle istruzioni inviategli da Roma, tenne un atteggiamento nettamente intransigente che gli alienò, tra l'altro, ... Màssimo il Greco Monaco ortodosso e umanista (Arta, Grecia, 1475 circa - Troice-Sergieva Lavra, Kiev, 1556). Dopo aver studiato in Italia, dove ebbe contatti con A. Manuzio e subì l'influenza di G. Savonarola, nel 1507 si fece monaco in un convento del M. Àthos. Qui nel 1517 lo raggiunse l'invito del granduca Vasilij ... cardinale Titolo di alta dignità ecclesiastica. Storicamente, i c. sono i più importanti e stretti collaboratori del pontefice. La nomina dei c. spetta esclusivamente al pontefice e la sua scelta deve cadere su uomini che siano già stati nominati sacerdoti e che eccellano per dottrina, moralità, pietà e prudenza ...
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    Teologo ed erudito (Chio 1586 - Roma 1669). Addottoratosi a Roma in filosofia e teologia (1610) e in medicina (1616), "scrittore greco" della Vaticana (dal 1618: si deve a lui l'inventario, tuttora in uso, del fondo manoscritto Vaticano greco), diresse (1622) il trasferimento da Heidelberg a Roma della ...
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)
    Domenico Musti Nato a Chio nel 1586, erudito e teologo, l'A. occupa un posto di rilievo nella storia della cultura del sec. XVII. Il cognome Allacci è adattamento italiano del greco ῾Αλάτζης (venditore di sale), scherzoso soprannome dato al padre Nicola (come attesta la biografia scritta dal contemporaneo ...
Vocabolario
leóne
leone leóne (ant. e poet. lióne) s. m. [lat. leo -ōnis, ant. prestito del gr. λέων]. – 1. a. Carnivoro della famiglia felidi (lat. scient. Panthera leo), che vive nelle savane africane a sud del Sahara e, con una piccola popolazione, in...
leone da tastiera
leone da tastiera loc. s.le m. (spreg., iron.) Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, si esprime in modo aggressivo e violento, non di rado ricorrendo a offese, insulti, minacce, di solito approfittando dell’anonimato,...
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